IL
DIO DEL FIUME e IL SETTIMO PAPIRO
di
Wilbur Smith
Sono
stati i miei primi due romanzi di Smith (ero al Liceo) e forse per
questo sono quelli che in assoluto ho preferito, benché, avendo
ricevuto “Il Settimo Papiro” in regalo, abbia letto prima
quest’ultimo, senza preoccuparmi dei numerosi collegamenti con “Il
Dio Del Fiume” (che comunque, anche scoperti a ritroso si sono
rivelati interessanti e piacevoli).
Ebbene,
se “Il Dio del Fiume” si svolge nell’Antico Egitto e riguarda
le vicende della nobile Lostris – che vediamo crescere,
innamorarsi, combattere e soffrire – e dell'ingegnoso e devoto
schiavo Taita – un eunuco che adoreremo senza ritegno –, “Il
Settimo Papiro” si svolge invece in epoca attuale e concerne una
spedizione sulle tracce proprio di Taita, inoltre, se “Il Dio Del
Fiume” abbraccia svariati anni di Regno, “Il Settimo Papiro”,
invece, è relativo ad un’unità temporale assai più circoscritta.
Peraltro,
le due opere sono strettamente connesse, non solo per l’ambientazione
(anzi, in un certo senso si può affermare che Taita sia anche un
personaggio importante del sequel), ed entrambe hanno svariati
elementi in comune: un’atmosfera vivida e storicamente accurata
(per quel che posso ricordare); personaggi bellissimi che ti prendono
il cuore, inclusi i comprimari (rammento Kratas, l’amico di Tanus –
il grande amore di Lostris –, con straordinario affetto); una forte
componente avventurosa da cui puoi aspettarti di tutto – torture e
morti incluse –, intrighi, malvagità e paesaggi meravigliosi.
Due
narrazioni davvero appassionanti (che forse adesso osserverei con
maggiore disincanto, trovando la trama non proprio originale), che
hanno questo pregio, soprattutto: di coinvolgerti a livello
emozionale, non solo di intrattenerti per qualche ora, permettendoti
di creare un legame fortissimo con i suoi protagonisti.
La
scrittura è semplice è scorrevole, ma la grandezza dell’autore
sta proprio nel saper catturare l'aria che si respira...
Totalmente
trascurabili, invece, i seguiti: “Figli del Nilo” e “Alle fonti
del Nilo”, che continuano la storia di Taita.
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