L'INCAL
di Alejandro Jodorowsky e Moebius
Capolavoro
di due maestri del fumetto, meraviglia della fantascienza (con
richiami esoterici e surrealisti) e generatore di bellissime serie
spin-off!
Imperdibile,
caotico, lisergico, con splendidi picchi deliranti! E recentemente
ristampato in un'ultra economica edizione integrale dalla Magic
Press e in un'altrettanto abbordabile edizione a fascicoli da Cosmo Editore!
Interessante
è innanzitutto il bizzarro mondo in cui ci muoviamo, anarchico e
satirico, fatto di regole allucinanti e personaggi tremendi,
all'insegna della follia e dell'alienazione... Siamo nell'Impero, in
un futuro distopico, e il protagonista, il detective privato John
Difool (okay, non simpaticissimo, ma cui alla fine ci affezioniamo)
riceve da un alieno nelle fogne il misterioso Incal, una sorta di
imperscrutabile manufatto... Ovviamente molti si muoveranno alla sua
ricerca e il povero Difool si troverà invischiato in un'avventura
rocambolesca più grande di lui, a base di immaginazione, echi
psichedelici, misticismo e inventiva senza limiti!
Ad
accompagnare il nostro (anti)eroe, Deepo, una sorta di pterodattilo
(che ci ricorda vagamente quello di Arzak, sempre di Moebius), che,
grazie all'Incal, inizia a favellare...
Anche
la trama è piuttosto appassionante, complessa e articolata, intrisa
di gag, di violenza, di squisiti “shock verbali”.
In
realtà, sono molti gli elementi degni di essere approfonditi, e tra
questi i numerosi comprimari, a partire dall'incredibile Meta-Barone
(che, infatti, diverrà protagonista di una serie propria – anche
se io avevo preferito quella dedicata al Tecno-papa), ma anche le
tematiche, stimolanti e pruriginose, quali la clonazione (e la serie
è stata terminata nel 1988), il condizionamento delle masse, la
politica, la religione, la sessualità nella sua accezione più
ampia...
E
poi... Beh, e poi ci sono i disegni di Moebius, e scusate se è poco!
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