SHARKNADO
3 – Oh Hell No!
di
Anthony Ferrante
(2014)
E
qui, ahimè, si comincia a perdere un po’ di smalto…
Gli
squali tornano, arrabbiatissimi; il Tornado si fa più grande e
pericoloso; Fin/Ian Ziering è sempre più in gamba, e conosciamo
pure altri membri della sua superfamiglia (che tra gli altri annovera
Bo Derek nei panni della madre di April/Tara Reid), torna Nova (dal
primo film), mezza isterica e mezza nuda; ci sono i cameo di Lou
Ferrigno e Lorenzo Lamas (che, devo dire, con l’età è
migliorato); la moglie è incinta e incappiamo in numerose chicche
(ad esempio George R. R. Martin divorato al cinema, con dovizia e
simpatia), però…
Però
questa volta ci vengono propinate un sacco di spiegazioni prolisse
che inficiano parzialmente il delirante ritmo della pellicola… Per
tacere del finale patetico con il padre di Fin (David Hasselhoff,
niente meno, che dopo la deliziosa performance in “Pirana 3DD”,
in cui interpreta se stesso, non poteva non fare un salto anche in
Sharknado!) che ci ricorda un po’ “Armageddon” e un po’ un
carico di zucchero raffinato…
Una
volta rimasto nello spazio ci aspettavamo almeno che il papà venisse
sbranato, ma niente: il nostro ex bagnino si limita a contemplare
rapito il panorama!
Eh,
sì, a proposito: nel terzo capitolo gli squali finiscono nello
spazio (come capiterà a Machete)!
Per
il resto, abbiamo una pre-sigla alla James Bond e viene finalmente
insinuato il dubbio che Fin porti sfiga – visto che gli squali lo
seguono anche a Washington D.C. (dove il nostro eroe viene premiato,
diventa il primo membro dell’Ordine della Motosega d’Oro –
gliene viene conferita una a non so quanti carati, funzionante – e
salva il Presidente USA) e dopo lo precedono sulla Costa Est... Ci
sono anche un po’ di scene gustose: tipo lo squalo infilzato dalla
bandiera americana.
Amena,
nel prosieguo, la fine di ... (non dico chi), davvero ai confini
della demenza, laddove, in the space, c’è invece la motosega
laser, tipo lightsaber di Star Wars…
Ma
i fasti dei primi due episodi sono lontani…
In
realtà pure il finale-finale non è malaccio (benché resti aperto e
non ci riveli l’effettiva conclusione): questa volta, dallo
squalone finale, Fin non trae una ragazza, né l’anello di
fidanzamento per sua moglie, ma… April/Tara Reid esce da sé
(ricordate che le avevano mozzato la mano? Indovinate con che cosa
l’ha sostituita!) e già che c’è, ha pure partorito (sì: in
volo, nella pancia di un carcarodonte che stava arrostendo, e… con
i pantaloni!). Consegna dunque il pupo al padre, abbraccia la figlia
e…
AIUTOOOOO!!!
Per
il seguito dovremo aspettare Sharknado 4…
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