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lunedì 12 ottobre 2015

Il cane meno cane che ci sia


MR. PEABODY E SHERMAN
di Rob Minkoff

(2014)
 
 
Che splendore!

Questo cartone animato mi è piaciuto un mondo, ma dubito sia troppo adatto a dei bambini! Non perché sia violento o simili, ma perché… è straordinariamente strabordante di ammiccamenti, citazioni e riferimenti storici! Ci sono il Faraone Tutankhamon, Maria Antonietta, Robespierre, la guerra di Troia, Leonardo da Vinci, Einstein e Gandhi (solo per citare i principali)… Tutto in chiave simpatica, certo, ma anche relativamente specifica! E anche la trama è deliziosamente complessa: Mr. Peabody – che è il cane meno cane che ci sia, nel senso che è un genio in qualunque campo dello scibile umano, un fine erudito, un azzimato “gentiluomo”, nonché consigliere di capi di Stato, ed un valente atleta/artista in pressoché ogni disciplina, oltre al padre adottivo di Sherman, un precoce bambino di sette anni – ha inventato una macchina del tempo con cui è possibile viaggiare per i vari Quando...

Ma bisogna procedere con discernimento: se si torna in una realtà in cui già si esiste, c’è il rischio di creare paradossi temporali …che naturalmente si verificheranno, ingarbugliando un bel po’ la vicenda.

La trama è divertente e avventurosa, ricca di gag e trovate irresistibili, ma richiede un minimo di concentrazione… Con tutto che, oltre a promuovere la possibilità di imparare divertendosi, affronta con sensibilità anche altri temi interessanti, quali le liti fra compagni di classe, le dinamiche dell’amicizia, il rapporto padre/figlio, le difficoltà insite nel crescere e, dall'altra parte, nell’accettare che la propria prole si renda indipendente… Se vogliamo, c’è pure il tema del diverso, della solitudine, e, velatamente, una generica polemica nei confronti delle istituzioni (solo il Tribunale sembra funzionare ed essere retto da persone illuminate)…

I due protagonisti, poi, ognuno a suo modo – e insieme ancora di più – sono davvero speciali: Mr. Peabody per le sue innumerevoli risorse e aplomb, Sherman per quanto è magnificamente bambino: tenero e ubbidiente, candido, ma anche incline (quasi involontariamente) a combinar marachelle.

Anche i comprimari, peraltro, sono ottimamente caratterizzati: l’orrida signora Grunion, e Penny, che in principio è a dir poco un’odiosa bulletta, ma che poi finisce per conquistarci...

Un film entusiasmante, che si fonda più sull'ironia intelligente che sullo slapstick!

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