MORGAN
LOST
di Claudio Chiaverotti
Ho
letto il primo numero... ed è la solita “chiaverottata”, nel
bene e nel male, con in più la bellezza della tricromia.
Nel
bene: perché il personaggio, e soprattutto l'atmosfera, sono
fiabeschi, evocativi e dark, forse giusto lievemente più crudi del
solito, con qualche intuizione felice alla base. La storia è
scorrevole e non sgradevole.
Nel
male: perché sa tutto di inflazionato, di già sentito (“Morgan
Lost” pare un mix tra “Brendon” (75%) e “Demian” (15%), più
un pizzico de “L'implacabile”, di “Sin City” e di “Brazil”)
e spesso gli spunti suggestivi evaporano nell'inconsistenza, o sono
troppo insistiti. Insomma, un'opera artigianale che merita la
sufficienza, ma non molto di più.
Del
resto, trattasi di un fumetto targato Bonelli, quindi, se c'è una
cosa che sappiamo, è che non possiamo aspettarci dell'originalità
(salvo che per le supereccezioni, quali “Napoleone”, “Gea” e
“Jan Dix”, nonché per il “Dylan Dog” prima maniera,
nonostante i diffusi omaggi e citazioni).
Altro
difetto: “Morgan Lost” è un personaggio apparentemente ambiguo e
misterioso, ma in realtà privo di sottintesi, per cui alla fine
risulta piatto e scontato.
Però...
rispetto
ai soliti canoni Chiaverottiani la struttura del fumetto è più
solida, più meditata: sembra che l'autore, questa volta, voglia
davvero condurci da qualche parte, anziché prenderci per i fondelli
con sogni, ricordi, sogni di ricordi, ricordi di sogni, ed
esasperanti versioni alternative destinate a crollare su se stesse.
E,
alla fine, a parte qualche inciampo, seguirlo non ci dispiace.
Anche
se, certo, questo continuo struggersi e “rincorrere” il dolore a
tutti i costi, tipico di Chiaverotti, dopo un po' stanca, specie
considerando che la minestrina sarebbe più efficace se alternata a
riflessioni autoironiche, ad esempio, che invece è del tutto
assente.
Emozioni?
Poche.
Non riesco a provare grande empatia per i personaggi unidimensionali:
restano sulla carta, appunto, non mi arrivano al cuore. E sono così
inverosimili, a livello generale, che... beh, qualunque cosa accada
loro, pazienza. Tanto appena finisco di leggere, li ho scordati.
In
conclusione, tante innovazioni, ma sono solo a livello grafico.
Splendide
e d'effetto, ma puramente formali.
Ad
ogni modo, c'è di peggio...
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