LA
SAGA DEI CAZALET – GLI ANNI DELLA LEGGEREZZA
di
Elizabeth Jane Howard
Da
un po' mi attirava... Poi mi è stato consigliato da un signore
appena conosciuto in libreria: “Procede lentamente”, mi ha detto,
“ma è molto bello”.
Gli
ho chiesto quale fosse il suo romanzo preferito, tanto per avere un
riferimento. Mi ha risposto l'“Ulisse” di Joyce. A quel punto ho
dovuto perfezionare l'acquisto e di certo non mi sono pentita.
Solo
che la trama non procede con lentezza, non esattamente: ci sono molti
personaggi (cinque famiglie più la servitù) che si alternano,
rendendo impossibile lo stagnare della trama, per il semplice fatto
che non se ne ha il tempo. E' vero, in principio più che vivere
fatti siamo avvolti nella quotidianità, ma così variegata e lontana
da noi (siamo nel 1937, in Inghilterra), che non ci pesa, anzi ne
restiamo ammaliati e non riusciamo a staccarci, soprattutto perché
consente di privilegiare l'attenzione per le relazioni e i caratteri
dei personaggi, bambini compresi, che, senza quasi accorgercene,
impariamo a conoscere ed amare, facendo sentire pure noi parte della
famiglia, cosicché quando le cose iniziano ad accadere ci pungono
sul vivo, proprio come se capitassero a noi in prima persona.
Presto,
infatti, il presente inizia a muoversi e le staffilate della vita ad
arrivare: invidie, tradimenti, insicurezze, ansie... e persino
peggio: un abuso, consumato tra le mura domestiche, del tutto
inaspettato. Fino a che non ho letto la biografia dell'autrice
comprendendo che non è uno sviluppo gratuito ma un doloroso elemento
autobiografico.
E
quando il 1937 volge al 1938 in più si insinua lo spettro della
Seconda Guerra Mondiale...
Lo
stile dell'autrice, inoltre, è scorrevole e sobrio, piacevole e
arguto, risulta molto rilassante e coinvolge da subito.
Inizio
subito il secondo volume!
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