ZOOM!!!
Parte 1 di 3
Zoom è l'incantevole bioparco vicino a Torino...
Bioparco, non zoo. Il che significa che gli animali non sono prigionieri in gabbia, ma fieri ospiti di aree suggestive, suddivise per habitat, il più possibile simili a quelli naturali, con tanto di florida vegetazione e, quando è il caso, di magnifiche riproduzioni di baobab...
Ci sono stata sabato 22 aprile, con amici, ed è stato distensivo quanto emozionante. Per l'occasione il Mio Perfido Marito – come lui stesso ama sottolineare – è stato lasciato a casa, solo e abbandonato, ed ecco perché le foto sono quel che sono. Le ho fatte io (salvo le due con le Gru - si veda parte 3 - per cui si ringrazia Elisa Molinari, di Zoom).
E ne ho cancellate più della metà: non tanto perché sfocate, quanto piuttosto perché, ad esempio, raffiguravano il sedere dello struzzo, il didietro della zebra (molto signorile, peraltro), il cranio stempiato di un signore seduto davanti a me nell'anfiteatro di Petra, il terreno brullo, il mio dito, o giraffe senza testa... Ops.
Comunque... Nel parco si gira a piedi, senza auto, e si constata subito che le bestiole vengono amate e rispettate: sono pulite, sane e vivaci, con spazi adeguati per muoversi.



Tra le mie simpatie, poi, spiccano le Lontre, ben deste quando siamo arrivati, ma impegnate in un lungo sonno ristoratore per il resto della giornata... E' possibile ammirarle fuori e dentro l'acqua, con una formula pratica e intelligente che è stata applicata anche all'Ippopotamo e ai Pinguini. Segue la Giraffa, ma... seguirà domani, che già così mi si rimprovera di stilare post troppo lunghi!
(1) Nota di Zoom: Gli animali
ospitati al bioparco provengono non dalla natura, ma da parchi
zoologici associati che, come ZOOM Torino, sono membri EAZA (European
Associations of Zoos and Acquaria), l’associazione internazionale
che ha l'obiettivo di promuovere la cooperazione tra strutture membro
a favore di progetti di conservazione di specie a rischio di
estinzione. Non vengono catturati, né acquistati da mercanti, ma
scambiati quindi tra parchi secondo le disposizioni degli EEP
coordinator, professionisti che monitorano la popolazione nelle varie
strutture e che decidono l’eventuale riproduzione a fini
conservazionistici, controllando la diversità genetica e il numero).
Nessun commento:
Posta un commento