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martedì 9 maggio 2017

I Suricati indaffarati

ZOOM!!!
Parte 1 di 3


Zoom è l'incantevole bioparco vicino a Torino... 
Bioparco, non zoo. Il che significa che gli animali non sono prigionieri in gabbia, ma fieri ospiti di aree suggestive, suddivise per habitat, il più possibile simili a quelli naturali, con tanto di florida vegetazione e, quando è il caso, di magnifiche riproduzioni di baobab...  
Ci sono stata sabato 22 aprile, con amici, ed è stato distensivo quanto emozionante. Per l'occasione il Mio Perfido Marito – come lui stesso ama sottolineare – è stato lasciato a casa, solo e abbandonato, ed ecco perché le foto sono quel che sono. Le ho fatte io (salvo le due con le Gru - si veda parte 3 - per cui si ringrazia Elisa Molinari, di Zoom).
E ne ho cancellate più della metà: non tanto perché sfocate, quanto piuttosto perché, ad esempio, raffiguravano il sedere dello struzzo, il didietro della zebra (molto signorile, peraltro), il cranio stempiato di un signore seduto davanti a me nell'anfiteatro di Petra, il terreno brullo, il mio dito, o giraffe senza testa... Ops.
Comunque... Nel parco si gira a piedi, senza auto, e si constata subito che le bestiole vengono amate e rispettate: sono pulite, sane e vivaci, con spazi adeguati per muoversi. 
All'ingresso si notano i miei preferiti: i Suricati – i “Timon”, di “Timon e Pumba”, per capirsi – deliziosi e indaffarati, a seconda del momento (ci siamo tornati più volte) a scavare, a coccolarsi, a osservare il cielo all'unisono, concentratissimi e ritti sulle zampine, in corrispondenza del passaggio di un aereo. Sono animali sociali e la cosa curiosa è che, benché vivano in cattività, hanno mantenuto le abitudini della specie (1): a turno, infatti, uno di loro sale sul punto più alto e controlla che non sopraggiungano nemici...
Al secondo posto tra i miei prediletti c'è il Marabù, uccello saprofago. E' sgraziato e maestoso ad un tempo, mette i brividi e ugualmente fa tenerezza, con il suo incedere sbilenco, le gambe lunghe e la testolina calva... Lo amo perché ha personalità e reca in sé più contraddizioni di tutti gli altri.   
Bellissimi anche i Lemuri, le proscimmie del Madagascar (e dell'omonimo film di animazione): straordinariamente amichevoli, con il musetto curioso, gli occhioni grandi e l'espressione a volte spaurita a volte altezzosa. Non hanno paura di noi – anche se, quando litigano fra loro, emettono versi terrorizzanti che paiono provenire da creature aliene – ed anzi, si avvicinano, ti vengono fra i piedi, se possono, ma tu non glielo devi permettere: toccarli – o lasciarsi toccare – è vietato in quanto possiamo portar loro malattie. Zoom ne ospita cinque specie, ma io ho visto soprattutto Lemuri Varecia e, in misura minore, Lemuri Neri con il cucciolo appresso. La nostra S. C., che aveva già visitato il parco tre anni prima, ha detto che invece, in allora, aveva osservato soprattutto Lemuri Catta e Lemuri dal Ventre Rosso, con i piccoli arrampicati sulla schiena.    
Tra le mie simpatie, poi, spiccano le Lontre, ben deste quando siamo arrivati, ma impegnate in un lungo sonno ristoratore per il resto della giornata... E' possibile ammirarle fuori e dentro l'acqua, con una formula pratica e intelligente che è stata applicata anche all'Ippopotamo e ai Pinguini. Segue la Giraffa, ma... seguirà domani, che già così mi si rimprovera di stilare post troppo lunghi!

(1) Nota di Zoom: Gli animali ospitati al bioparco provengono non dalla natura, ma da parchi zoologici associati che, come ZOOM Torino, sono membri EAZA (European Associations of Zoos and Acquaria), l’associazione internazionale che ha l'obiettivo di promuovere la cooperazione tra strutture membro a favore di progetti di conservazione di specie a rischio di estinzione. Non vengono catturati, né acquistati da mercanti, ma scambiati quindi tra parchi secondo le disposizioni degli EEP coordinator, professionisti che monitorano la popolazione nelle varie strutture e che decidono l’eventuale riproduzione a fini conservazionistici, controllando la diversità genetica e il numero).

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