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martedì 30 maggio 2017

Un romanzo nel romanzo

I CAPELLI DI HAROLD ROUX
di Thomas Williams


Che poi sono un parrucchino, orribilmente rosso e orribilmente posticcio.
Anche se Harold ha poco più di vent’anni.
E non esiste. Perché è il personaggio di un romanzo non ancora finito.
Di cui nemmeno è il protagonista.
Il protagonista è il suo amico Allard Benson, più fortunato, ma meno poetico, diviso tra due amori, che inevitabilmente tradisce.
E il protagonista è Aaron Benham, lo scrittore… E non è un caso che le iniziali dei due coincidano.
Un romanzo nel romanzo, tra passato, futuro e rimpianto, che sguazza nelle digressioni e diviene significante nelle sue corrispondenze tra vita vera e vita narrata, sorprendendo per l’ironia e per la prosa, ma altresì per il sentimento struggente e la capacità di analisi.
E può non sembrare interessante all’inizio, quando la bellezza della scrittura viene parzialmente soffocata dalla prolissità dello stile… Ma si tratta solo di addentrarsi nella trama, che si fa più incalzante man mano prende forma, e di entrare nell’ottica come nel cuore dei personaggi...
E se ci sono momenti in cui pare che a farla da padrone sia il gioco metanarrativo, poi ci si rende conto che si va oltre… In modo sottile, ma potente, sino a che, anche una volta terminato, il libro continua a dialogare con noi, tessendo trame dentro le quali si incistano storie.  Che coinvolgono, ma senza dimenticare di essere una rielaborazione della nostra esistenza. Che a sua volta in questo modo si chiarifica, sino a risplendere. 
E arriviamo a delle verità, dunque. Su noi stessi e sul processo creativo. Sull’amicizia e sull’amore. Sulle speranze che si infrangono e sull’ineluttabilità del nostro modo di essere.
Un libro profondo e affascinante, più impegnativo di quel che può apparire in superficie, ma anche molto più bello.

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