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martedì 2 maggio 2017

Uno pseudo-hippie miliardario

IRON FIST


Serie Tv supereroistica in tredici episodi con il quarto eroe che, insieme a Daredevil, Jessica Jones e Luke Cage, andrà a comporre “The Defenders”, ossia lo pseudo-hippie ingenuo e miliardario Daniel Rand (Finn Jones).
La storia parte alla grande, senza parti noiose e combattimenti fantastici a base di arti marziali, commistioni con gli altri telefilm menzionati (compaiono Claire Temple – Rosario Dawson – l'avvocato Hogarth – Carrie-Ann Moss –, La terribile Mano, di cui approfondiremo origini e intenti, e Madame Gao...) e drammi familiari... Ci sono pure nuovi personaggi interessanti, in particolare la bellissima Colleen Wing (Jessica Henwick), che è assai più di quello che sembra.
Purtroppo, però, ad un certo punto la storia si ammoscia tragicamente, dimostrandosi povera di mezzi e di idee, con una propensione per la stucchevolezza, mentre Danny, che all'inizio ci piaceva con quella sua aria svagata e idealista, comincia a sembrarci un po' troppo scemolino... Così come ci stuficchia la faccenda dell'Iron Fist, che, oltretutto, ha un nome che ci fa pensare ad un attore porno... E anche il suo potere, il famoso pugno di ferro, non ci impressiona poi così tanto. Pare utile soprattutto per farsi venire crisi di coscienza e sfondare porte! Anche se il problema maggiore è proprio il protagonista: alla fine della fiera, nonostante i flashback, i dubbi, il tentato dualismo... è piatto e pare un cucciolo cercafamiglia... cui viene voglia di dare un calcio. 
Persino Colleen ad un certo punto ci annoia (che flebo i piccipiccibaubau con Danny), così come i poco carismatici Davos e Bakuto... Per tacere dei Meachum, schizofrenici al massimo, anche se, in conclusione, il personaggio che più incute tenerezza – ma forse perché mi fa pena – si rivela Word... Laddove il padre, Harold, nonostante qualche buono spunto, risulta eccessivamente grottesco, caricaturale e un po' di repertorio.   
Ci consoliamo con i combattimenti, sempre tanti e sempre avvincenti, e ci divertiamo a cogliere le citazioni, apprezzando, in particolare, l'insinuante Madame Gao, che come cattiva, invece, non è niente male.

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