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mercoledì 27 dicembre 2017

Interminati spazi e sovrumani silenzi

BABILON
di Danijel Žeželj


Non è facile in questo periodo scegliere che cosa recensire: tra la fiera di Lucca e Natale esce la maggior parte dei fumetti migliori e tocca selezionare. Ciò nondimeno, per quanto da novembre stia macinando sulle dieci graphic novel a week-end (una più bella dell’altra), la scelta di “Babilon” si è imposta in modo naturale.
E’ un volume unico, muto, con disegni scolpiti nel foglio e nel sangue. Bianchi e neri, potenti, evocativi, onirici, incubi mentali dai riverberi alienanti. Eppure a misura d’uomo e non privi di speranza, leggerezza, emozione. Ricchi di allegorie, di simboli, di richiami, con le pagine ripartite in modo libero e selvaggio, ma studiato e non casuale, un montaggio eccellente e particolari nuovi che emergono ad ogni rilettura. Con qualcosa di struggente impigliato fra una vignetta e l’altra, fra un palloncino e un desiderio non formulato, che ti arriva dritto al cuore, anche se magari nell’immediatezza non lo avverti in modo nitido e consapevole.
Un volume fatto di “interminati spazi” e “sovrumani silenzi”, che si celano fra gli intarsi di Bezdomni, il protagonista,  fra i suoi attrezzi allineati e negli sguardi attenti della sua nipotina.
Pure la trama è bellissima.
Semplice, lineare, ma ben strutturata, e con una deliziosa sorpresa finale. Che sa di ribellione, di giustizia, di magia e contraddizione. 
E persino quell’incipit, che lì per lì pare ultroneo, ridondante, con il bar e la tazza di caffè, si rivelerà, alla fine, un tocco di perfezione formale.
Ci vorrebbero più fumetti così.
Fumetti capaci di dire tutto e di raccontare sfruttando appieno le immagini, senza bisogno di spendere una parola. Senza parlarsi addosso, senza sbrodolare inutili e retoriche verbosità.
Fumetti che non hanno bisogno di annegare il lettore in eloqui straripanti per entrare in comunicazione con lui e lasciargli qualcosa di sé.
E che pure, ad ogni rilettura, riescono a dire qualcosa di più, qualcosa di nuovo, che ritrovi dentro te stesso.

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