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lunedì 18 dicembre 2017

Un'antologia di racconti disturbanti

TOMIE
di Junji Ito


Sostanzioso volume unico (oltre 700 pagine), dalle splendide atmosfere malate (sebbene non eccessivamente forti), che occhieggia al Maestro Kazuo Umezu e sa di anni '70 per quanto sia stato scritto nel 1987.
Protagonista è Tomie, una fanciulla bella quanto malvagia, che fa innamorare di sé tutti gli uomini, schiavizzandoli e rendendoli dipendenti da lei anche sotto il profilo psicologico, fino a che questi sono inevitabilmente indotti a farla a pezzi. Solo che il suo corpo, smembrato, massacrato, scisso, si riforma, portando alla moltiplicazione della ragazza e, quindi, alla sua diffusione.
Un'antologia di racconti disturbanti, morbosi, dichiaratamente horror, in cui i ruoli di vittima e carnefice sono ambivalenti come amore e morte e si alternano in un incredibile sequela di variazioni sul tema, talvolta collegandosi tra loro, tal'altra no. 
Devo ammettere che l'opera è interessante, sia per lo splendore dei disegni, molto dettagliati e inquietanti (basta un sorriso di Tomie per far venire la pelle d'oca, ma troveremo molto più di questo nel susseguirsi delle vignette), sia per le atmosfere che si iscrivono nella miglior tradizione giapponese, facendo paura tanto a livello stilistico quanto sul piano intimo e morale.
Le corruzione che consegue alla conoscenza di Tomie, infatti, non risparmia nessuno, nemmeno i buoni e gli innocenti, e affronta le sue unghie perfette nei più sordidi e meschini sentimenti umani, finendo quasi sempre, in modo più o meno consapevole, per scatenare la più nera follia paranoide. 
Non un capolavoro assoluto, magari, ma di certo un manga raffinato e ammaliante.

1 commento:

  1. devo ammettere che non mi sono affatto pentita di aver acquistato questo libro,però manca quacosa...non so,forse una morale,mi ricorda molto il k-drama "girl from nowhere"solo che quello in fondo aveva una morale sull'avidità e l'orgoglio dell'umanità,qua non trovo metaforicamente il punto che conclude la frase.

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