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giovedì 1 febbraio 2018

Immaginazione e surrealtà

POWERLESS


Dodici episodi, poi la serie è stata cancellata.
Ed è quasi un delitto perché è una sitcom divertentissima e traboccante di idee, di umanità da ufficio, ma anche di immaginazione e surrealtà.
Ambientata nell'Universo DC (e ricca di citazioni e riferimenti per amanti del genere supereroistico), ha come protagonisti un manipolo di impiegati e dirigenti senza poteri, normali che più normali non si può, e tuttavia simpatici, affiatati (a dispetto delle apparenze) e ben caratterizzati, spesso in virtù della loro accentuata e voluta sgradevolezza. A partire dal loro capo, l'incapace, complessato e vanesio Van... Wayne (Alan Tudyk), il cugino disastrato di Bruce (alias Batman), per continuare con l'odiosa Wendy e l'acida Jackie (che sono le mie predilette). 
Il personaggio principale, peraltro, è Emily Locke (Vanessa Hudgens), neoassunta direttrice del team Ricerca e Sviluppo della Wayne Enterprises, volitiva e desiderosa di far carriera, ma anche piena di buoni sentimenti e intenzioni ammirevoli, ottimista sino allo stremo e gran motivatrice...
Di che cosa si occupano? Ma di progettare oggetti utili per chi vive in una città infestata dai supereroi, ad esempio ombrelli che proteggono dai meteoriti o impermeabili resistenti agli attacchi dei supercriminali (per inciso: la loro maggior concorrente è la Lex Corp... Indovinate di chi?).
L'idea di base, incentrata sulla quotidianità dei cittadini che ogni giorno hanno a che fare con le gesta dei Super (e che, se vogliamo, fa il verso a “Marvels” di Kurt Busiek e Alex Ross, ma in chiave comica), è geniale e mantiene alte le sue premesse grazie alla graduale crescita dei personaggi, al ritmo scherzoso, alle strizzatine d'occhio, nonché alla circostanza che le puntate – sui trenta minuti circa – siano brevi, sopra le righe e fortemente ironiche, con qualche accenno dissacrante e qualche spunto di metacinema vagamente delirante. 
La cosa più straordinaria, tuttavia, è la sigla: non tanto per il commento musicale, quanto per la sua capacità di sfruttare le copertine degli albi storici DC sottolineando come i nostri eroi, questa volta, siano quelli in fuga sullo sfondo e non i Superman, Wonder Woman, Lanterna Verde o Flash di turno al centro della scena. 
Unico neo, gli effetti speciali: davvero bruttini, per tacere degli sgraziati costumi dei tizi in calzamaglia. Ma non è che ciò sia voluto? Perché anziché disturbare, tale pochezza si intona perfettamente all'atmosfera della sitcom, e, anzi, offre quella coloritura in più che intenerisce e ravviva.
Sul serio, non mi spiego perché la serie sia stata cancellata. Ma è davvero carina e la consiglio con piacere.

P.S.
Il Presidente Usa è Lex Luthor!

P.P.S.
Nella puntata undici abbiamo la straordinaria partecipazione di Adam West, alias il Batman televisivo anni 60...

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