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lunedì 26 gennaio 2015

Commovente e lacerante


UNA TOMBA PER LE LUCCIOLE
di Nosaka Akiyuki
 
 
Pensavo si trattasse di un romanzo, invece è un racconto di appena 55 pagine. A seguire un secondo racconto, un poco più lungo, dello stesso autore: Alghe Americane.

Sono significativi entrambi, ma è stato il primo, quello dà il titolo all'opera e di cui avevo già visto la bellissima trasposizione animata, a determinare il mio acquisto. La storia è pressoché identica al lungometraggio, e, anche se ho visto l'anime tanti anni prima, nel leggere l'antesignano cartaceo mi è parso di avere le immagini disegnate dinnanzi.

La storia è commovente, lacerante... e, anche se frutto di fantasia, plausibilissima, e, temo, uguale a tante altre, che magari sono accadute davvero.

Lo stile è asciutto, pulito, ma molto accurato, e rende benissimo l'idea dei due fratellini, Setsuko e Seita, che lottano contro la fame. Sappiamo già che sono destinati a morire, ci viene rivelato subito, fin dal principio, ma ugualmente continuiamo irragionevolmente a sperare che ce la facciano, nonostante siano costretti ad affrontare un escalation di orrori, a partire dall'effetto devastante delle bombe, a continuare con la maledetta vedova che si approfitta di loro. Avvertiamo la loro sofferenza e lo sconforto... La narrazione è fulminea e molto incisiva, ma, forse proprio grazie al fatto che i protagonisti sono due fanciulli, non è priva di tenerezza o di minuscole, tristissime, gioie, che splendono flebili tra privazioni e avversità... Le lucciole sono una di queste.

Alghe Americane, invece, racconta di questa coppia di giapponesi che, a distanza di circa vent'anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, si trova a dover accogliere nella propria abitazione due anziani turisti americani per ricambiare le premure che questi hanno riservato alla moglie del protagonista mentre era in vacanza alle Hawaii. La storia presenta numerosi flashback e riflessioni e sostanzialmente verte sulla ritrosia del marito, Toshio, ad accogliere gli ospiti in casa propria. Egli ricorda bene, infatti, prima le bombe e poi gli aiuti degli americani, somministrati con quel detestabile senso di superiorità che lo ha indotto tante volte ad umiliarsi...

Paradossalmente, benché qui la sofferenza sia alle spalle ed appartenga al passato, e non ci siano lo struggimento e la crudezza presenti in “Una tomba per le lucciole”, il tono è più amaro e mette in luce sentimenti complessi e contraddittori, che vengono analizzati con acribia.

I due racconti rappresentano un binomio efficace, vivissimo, che ci aiuta a conoscere la Storia e le sue recrudescenze come sono davvero.

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