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lunedì 5 gennaio 2015

Otta Awards 2014 - Libri


BILANCIO ANNUALE LETTURE LIBRI
 
 
Come promesso, eccoci qua.

Ebbene, nel 2014 ho letto 86 libri (alcuni già recensiti), indi 33 più dell'anno scorso, ma naturalmente questo di per sé non è molto significativo, atteso che tanto dipende dalla lunghezza/complessità delle opere...

Ad ogni modo:

assegno il primo Otta Awards (Ha! Ha! Mi compatisco da sola) ad Haruki Murakami come miglior autore prolifico scoperto quest'anno: mi piace moltissimo! Nella sua produzione sono riconoscibili due filoni: quello sentimentale, finemente scritto, ma nella media, e quello fantastico, che spesso sfiora il puro genio! La mia preferenza a questo, ovviamente: applausi e complimenti!

Al secondo posto, invece, piazzo Philippe Daverio, con i suoi libri di Arte, curiosi e divulgativi. Al momento ho letto i primi due della serie “il Museo Immaginato”, ed ora aspetto mi arrivi il terzo (già ordinato), mentre ho tra le mani “Guardar lontano, veder vicino”, che comincerò appena finite le “vacanze”. Inchini e ossequi.

Al terzo, Don Winslow, dallo stile ironico e cinematografico, che ammiro, benché l'hard boiled/poliziesco/azione non sia il mio genere. Comunque, chapeau!

Tra i romanzi più belli letti quest'anno, invece, annovero (in ordine sparso): “Kafka sulla spiaggia” e “La fine del mondo e il paese delle meraviglie” di Murakami, “Stoner” di J. Williams (una rivelazione!), “La mia famiglia e altri animali” di Gerald Durrell (splendido!), “E ora parliamo di Kevin” di Lionel Shriver (per certi versi una colica renale che ti strappa l'anima, ma assolutamente da leggere), “Estate di follia” di Mark Childress (pieno di amore e calore umano!), “Lasciami entrare” di Linqvist (soprattutto a livello concettuale), e “Il Maestro del Giudizio Universale” di Perutz (una vera sorpresa!).

Tra i libri più interessanti, invece (non romanzi) il premio va, a pari merito, a “Il mondo del Ghiaccio e del Fuoco”, che presto recensirò, sulla Storia dei Sette Regni di Martin, e il “Manuale per sopravvivere agli zombie” di Max Brooks, utilissimo;) e spassoso!

Un premio speciale, invece, al “Dizionario degli anni 80” di Nardo-Pascutti, perché ne avevo proprio bisogno: grazie!

Tra i ritorni più graditi. Jonathan Carroll con “The Ghost in Love” 8letto nel 2014), “Smith & Wesson” di Baricco, “La regola dell'equilibrio” di Carofiglio e, naturalmente, il terzo romanzo di “Bridget Jones” di Helen Fielding (Di nuovo, io l'ho letto a gennaio scorso, ma è del 2013).

Tra le delusioni più cocenti, invece, a cui attribuisco un MPM Awards (Ha! Ha! Dai scherzo, mon amour!) ricordo “Splendore” della Mazzantini (sempre 2013 – che pure è la mia scrittrice italiana vivente preferita) e “L'esilarante mistero del papà scomparso” di Neil Gaiman (anche lui, uno dei miei scrittori preferiti, che amo con tutto il cuore, ma che ci ha comunque consolato con “Sandman Overture” e con “Cose fragili”, benché fosse una vecchia antologia e avessimo già letto parecchi racconti ivi contenuti), e “Doctor Sleep” e “Mr. Mercedes” di Stephen King (idem come sopra, povero caro... Il problema, probabilmente, è proprio che le mie aspettative sono troppo alte, anche se, Jonathan Carroll, invece, mi è parso all'altezza di se stesso).

Romanzi/libri davvero brutti... direi nessuno!

Come sempre, se qualcuno avesse da muovere appunti o elargire consigli, faccia sentire la sua gradita voce!

A domani con i fumetti.

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