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martedì 13 gennaio 2015

Una fluidità totale


SVANITI NEL NULLA
di Tom Perrotta
 
 
Le premesse (geniali) sono di matrice fantascientifica, ma lo sviluppo del romanzo è prettamente sociologico/psicologico: indaga la reazione di masse (che si riuniscono in sette, invidiano o negano i destini altrui) e degli individui (che cercano di affrontare l'accaduto e tirare avanti con dignità o sprofondano nella meschinità e nella corruzione interiore), proponendoci un acuto e spesso impietoso ritratto dell'umanità – qui, ovviamente, americanissima –, come sempre avviene nelle penetranti opere di Perrotta.

Solo che, questa volta, a sconvolgere gli animi, c'è un evento davvero clamoroso, che si spiega su scala mondiale: il 14 ottobre di un anno imprecisato, contemporaneamente e senza preavviso, per giunta totalmente a casaccio, una discreta percentuale della popolazione è scomparsa. Non deceduta, non attirata in un passaggio dimensionale o in cielo: semplicemente si è volatilizzata. Pouf. Svanita nel nulla, appunto. Con tutte le conseguenze del caso: famiglie distrutte, scuole smembrate, il dilagare di deliranti teorie religiose e la paura costante che il fatto possa ripetersi... Niente sarà più come prima: gli equilibri si spezzano e si mette in luce la fragilità umana.

Come spunto è davvero affascinante e ci risulta persino plausibile dato il contesto realistico e l'abilità dell'autore a delinearne le implicazioni, ma il romanzo non si riduce ad un mero giochino “alla Lost”: la parte più interessante comincia dopo, quando iniziamo a conoscere meglio i personaggi, e ad osservare da vicino le varie situazioni che si innescano.

Ed è soprattutto l'irritante setta dei Colpevoli Sopravvissuti (fanatici prepotenti e alla frutta, votati al reato di stalker e alla sigaretta – sic! – ) ad incuriosirci, con le sue regole bizzarre e il suo atteggiamento passivo-aggressivo...

E... sì, se qualcuno se lo stesse chiedendo, è questo romanzo che ha ispirato la Serie televisiva “The leftovers”.

Personalmente avevo visto le prime puntate, ma, per quanto l'idea di base mi piacesse tantissimo, non mi aveva presa e l'avevo lasciata perdere... Però ero interessata a conoscere come proseguiva la storia e così non ho potuto che procacciarmi il romanzo: ebbene, è notevole! Inoltre, mentre la serie mi risultava pesante, lenta, e – la ripetizione è voluta – pesante, il romanzo è di una fluidità totale, con continui cambi di prospettiva, e lo consumi in un attimo.

E per quanto nessun personaggio si sia conquistato il mio amore imperituro, è stata l'umanità tutta, qui, a destare la mia attenzione, anche se sotto forma di qualche rappresentante scelto ad hoc...

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