SVANITI
NEL NULLA
di Tom Perrotta
Le
premesse (geniali) sono di matrice fantascientifica, ma lo sviluppo
del romanzo è prettamente sociologico/psicologico: indaga la
reazione di masse (che si riuniscono in sette, invidiano o negano i
destini altrui) e degli individui (che cercano di affrontare
l'accaduto e tirare avanti con dignità o sprofondano nella
meschinità e nella corruzione interiore), proponendoci un acuto e
spesso impietoso ritratto dell'umanità – qui, ovviamente,
americanissima –, come sempre avviene nelle penetranti opere di
Perrotta.
Solo
che, questa volta, a sconvolgere gli animi, c'è un evento davvero
clamoroso, che si spiega su scala mondiale: il 14 ottobre di un anno
imprecisato, contemporaneamente e senza preavviso, per giunta
totalmente a casaccio, una discreta percentuale della popolazione è
scomparsa. Non deceduta, non attirata in un passaggio dimensionale o
in cielo: semplicemente si è volatilizzata. Pouf.
Svanita nel nulla, appunto. Con tutte le conseguenze del caso:
famiglie distrutte, scuole smembrate, il dilagare di deliranti teorie
religiose e la paura costante che il fatto possa ripetersi... Niente
sarà più come prima: gli equilibri si spezzano e si mette in luce
la fragilità umana.
Come
spunto è davvero affascinante e ci risulta persino plausibile dato
il contesto realistico e l'abilità dell'autore a delinearne le
implicazioni, ma il romanzo non si riduce ad un mero giochino “alla
Lost”: la parte più interessante comincia dopo, quando iniziamo a
conoscere meglio i personaggi, e ad osservare da vicino le varie
situazioni che si innescano.
Ed
è soprattutto l'irritante setta dei Colpevoli Sopravvissuti
(fanatici prepotenti e alla frutta, votati al reato di stalker e alla
sigaretta – sic! – ) ad incuriosirci, con le sue regole bizzarre
e il suo atteggiamento passivo-aggressivo...
E...
sì, se qualcuno se lo stesse chiedendo, è questo romanzo che ha
ispirato la Serie televisiva “The
leftovers”.
Personalmente
avevo visto le prime puntate, ma, per quanto l'idea di base mi
piacesse tantissimo, non mi aveva presa e l'avevo lasciata perdere...
Però ero interessata a conoscere come proseguiva la storia e così
non ho potuto che procacciarmi il romanzo: ebbene, è notevole!
Inoltre, mentre la serie mi risultava pesante, lenta, e – la
ripetizione è voluta – pesante, il romanzo è di una fluidità
totale, con continui cambi di prospettiva, e lo consumi in un attimo.
E
per quanto nessun personaggio si sia conquistato il mio amore
imperituro, è stata l'umanità tutta, qui, a destare la mia
attenzione, anche se sotto forma di qualche rappresentante scelto ad
hoc...
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