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martedì 6 gennaio 2015

Otta Awards 2014 - Fumetti


BILANCIO ANNUALE LETTURE FUMETTI
 
 
Manco a farlo apposta, nel 2014 ne ho letti 100 giusti giusti (sempre senza considerare Bonelli e affini – indi Dago, Rat-man etc., Manga e spillatini), pertanto, a fronte dei 147 del 2013, siamo decisamente in ribasso...

Comunque, a beccarsi l'Otta Awards per la categoria “quelli che ho amato di più” spiccano: “Dolci tenebre” (geniale quanto perverso, per giunta in modo carino e “pastelloso”), “Saga” di Brian K. Vaughan (prevedibilmente, è vero), “Blacksad - Amarillo” e, anche se siamo solo all'inizio, immancabile e pieno di gloria, “Sandman Overture” (boato di gioia).

Per la categoria “serie, che seguo più volentieri”, invece, è sicuramente corretto menzionare “The Walking Dead”, di Kirkman, che non si inceppa mai, “Rachel Rising” di Terry Moore, e il bellissimo e struggente “Sweet Tooth” di Lemire, mentre l'Otta Awards per il fumetto più cervellotico, innovativo e interessante, va incontestabilmente a “Mind MGMT” di Matt Kind, in cui potrei non aver capito ancora nulla, ma che è dannatamente stuzzicante, mentre tra i vecchi fumetti di recente recuperati grazie al mio prode fumettaro, “vince” “We 3” di Morrison, come quello più dolce e commovente.

Continuando, tra le opere che ho preferito, nella categoria di quelle di cui quest'anno ho visto la conclusione, ci sono “Le Spade di Vetro”, pubblicato da ReNoir (con l'uscita del quarto volume), e “Antares” di Leo, che avevo iniziato in francese parecchi anni fa...

L'Otta Awards per i sogghigni e le risate, spetta, a pari merito, a “Josèphine 2” di Pénélope Bagieu e a “Il Giovane Lovecraft 2” di Oliver e Torres, entrambi soffusi di una certa delicatezza e deliziosità.

Tra i Manga, omaggio “Lady Snowblood”, in tre violentissimi volumi, mentre la ristampa a me più gradita (ma qui stiamo parlando di Manhwa) è sicuramente “Old Boy”, che ero ansiosa di recuperare.

Un grazie da nerd nostalgico per la pubblicazione dei fumetti di “He-Man”, dal valore altalenante e non eccelso, ma di cui, ugualmente, avevo bisogno, mentre il premio per il fumetto preso a caso più jolie va ai due volumetti di “Yaya”, dal tratto irresistibile e dal formato particolare. Quello che mi ha esaltato di più, invece, è il, pur non originalissimo (ma che disegni, wow!), “The Tower Chronicles” di Wagner e Bisley.

La delusione maggiore, infine, è come sempre Dylan Dog, a prescindere dal triste reboot (benché l'albo dedicato al pensionamento di Bloch non fosse pessimo) e che comunque non fa che deludermi da quasi vent'anni, mentre al secondo posto “il sogno della farfalla”: assolutamente non brutto, ma con dei disegni, e soprattutto, una colorazione, così bella per cui mi aspettavo davvero di più, specie date le premesse.

Tra i fumetti che compro solo perché ho iniziato e prego ogni giorno che cessino le pubblicazioni, in ultimo, menziono (oltre a DD, chiaro): “Julia” di Berardi e “One Piece”, anche se, per quest'ultimo, ammetto che forse il problema è dato anche dal fatto che sono oscenamente fuori età. Con Naruto, resisto.

Si accettano suggerimenti e consigli, per letture 2015!

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