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mercoledì 21 gennaio 2015

Vecchiette e bambini


LA CASA DELLE NONNE
 
 
Secondo la definizione di Patapiccula, ovvero della mia nipotina di tre anni e mezzo, è la Casa di Riposo, che, tra l'altro, ospita anche la mia, di nonna (per la cucciolina, la bisnonna)...

Ebbene, un paio di settimane fa, quando sono andata a trovarla con i fratocugini, è voluta venire anche Patapiccula, spiegando con tenerezza: “Perché è tanto che non la vedo”... Benissimo, allora: spedizione di gruppo!

Io e la cucciolina abbiamo raggiunto gli zii (dal suo punto di vista) con una mezz'ora di ritardo, e giacché, una volta arrivata, io sono rimasta senza sedia, la nonna mi ha invitato a cercarmene una... Ho iniziato quindi ad aggirarmi per il corridoio quando una vecchietta mi ha chiamata. Ho sentito il Ragno sibilare un “Otta, no!” dalla stanza della nonna, ma non vi ho badato: ho pensato, povera signora, che mi costa darle retta? Insomma che ho risposto.

La simpatica signora ha iniziato a farmi una carrellata di domande sugli argomenti più disparati (tanto per cominciare voleva sapere chi diavolo fossi), nel mentre mio fratello è sopraggiunto alle mie spalle (attento a non farsi scorgere dalla vecchietta e a restare fuori dalla sua stanza) e ha iniziato a sussurrare: «L'infermiera ha detto di non considerarla! Otta! Otta! L'infermiera ha detto di non considerarla!» premurandosi di adottare un adeguato tono da sibilla, tipo film horror, della serie “Lasciate ogni speranza voi ch'entrate”, fino a che la signora non si è accorta pure di lui: «Chi è quel ragazzo!», ha indagato.

Io: «Mio fratello!»

La Signora: «Ma non lo conosco! Me lo faccia vedere?»

Al che le ho mostrato il Ragno.

La Signora: «Ah! Che bel ragazzo!» E poi, a me, scettica: «Ma è bravo?»

Io: «Sì... Studia...»

Alla prima occasione, il Ragno mi ha trascinata via. Se ci fosse stato Androide, probabilmente la faccenda sarebbe stata più spassosa, perché quasi di certo avrebbe replicato qualcosa sul genere: “Ma sì, è da almeno cinque giorni che non picchia una delle operatrici di rettilineo che lavorano per lui...”, per poi fornire gustosi particolari immaginari e truci, senza vergogna né ritegno, e riuscendo a mantenersi assolutamente serio.

A quel punto, noi siamo allora stati un po' con la nonna nostra, chiacchierando del più e del meno, fino a che lei non è voluta scendere nella saletta ricreativa con le altre signore. Ed è allora che... si è scatenato l'inferno!!! Nel senso che le bimbe sono piuttosto rare nelle Case di Riposo (a quanto pare) e Patapiccula era gettonatissima e le signore non facevano che rivolgerle complimenti, domande, reclamare baci e attenzioni... la cucciola, terrorizzata, si è nascosta dietro la mia gamba, mi si è aggrappata alla mano, e si è sigillata la bocca.

Le vecchiette si sono galvanizzate ancora di più, peggio di uno stuolo di adolescenti al cospetto di una boy-band, facendo a gara per conquistarla... Patapiccula, poveretta, era sempre più smarrita... L'unica soddisfazione che ha dato, dal momento che le più arzille si accucciavano per parlare con lei, è stato accucciarsi a sua volta, fissandole con intensità, ma senza cedere di un centimetro alla richiesta di rivelare il suo nome.

Quando ce ne siamo andati era talmente stordita, che invece di dare un bacetto sulla guancia della nonna, le ha schioccato un cauto smack sulla schiena ed è fuggita.

Non so se deciderà di tornare in tempi brevi... Quel che è certo è che è difficile trovare qualcosa di più buffo e di più dolce di vecchiette e bambini insieme!

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