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giovedì 8 gennaio 2015

JE SUIS CHARLIE


 
Il motto di questo blog è che la realtà è bandita.

Perchè non mi piace, è prosaica, e preferisco la fantasia e l'immaginazione.

Ma ci sono volte in cui la realtà filtra lo stesso e non la si può ignorare.

E non è giusto, e fa schifo.

Perché, anche se “le parole sono pietre” (e le parole con immagini sono pietre più aguzze) certe cose non dovrebbero mai accadere.



Je suis Charlie.

6 commenti:

  1. Dispiace anche a me

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  2. Non so neanche che cosa rispondere...
    Grazie?
    Grazie.
    Cmq scusa il ritardo, è che, per qualche arcano motivo, benché abbia provato in giorni diversi, non riuscivo a pubblicare commenti... Arrivavo a scriverli, ma sul più bello: pouf! Il pc si ribellava (o il blog... non lo so). Ciao! Oggi pare vada meglio e se non altro uno è andato...

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. Rispetto per chi è morto lottando per le proprie idee, ma c'è un confine che separa il coraggio dalla stupidità, sempre ignorato e a volte chiamato orgoglio, ma riflettiamoci, se le nostre parole sono provocatorie non dobbiamo stupirci delle conseguenze, dispiace è vero ma non è giusto martirizzare chi ha scelto di sua spontanea volontà di causare la reazione che avrebbe messo fine alla parola. Ora non c'è più nessuno che difenda la parola per il quale ti sei battuto...era forse questa la cosa giusta da fare?
    Pace a chi non è più con noi e rispetto per le sue scelte, in ogni caso qualcosa di JE SUIS CHARLIE rimarrà.

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  5. Per quanto mi riguarda, stupido o no, nessuno deve essere ucciso per aver esplicitato il suo pensiero. Mai. E non è una questione di martirizzare, quanto piuttosto di solidarietà umana. Io non so se avrei avuto la forza di agire allo stesso modo, ma di certo se uno mi proibisce di non fare una cosa che rientra nei miei diritti, a me viene voglia di farla. Piuttosto, la questione potrebbe essere un'altra, ed è stata rispettosamente evidenziata da Joe Sacco nelle strisce realizzate per l'occasione e raccolte nel librino della Rizzoli-Lizard (vi accenno nel post dedicato). Riassumo semplicizzandole: se la Religione Musulmana vieta la rappresentazione di Maometto, la vera tolleranza non imporrebbe di evitarla? Non per obbligo, quindi, né per paura. Ma solo come espressione di civiltà e delicatezza. A prescindere da ciò, la strage di Charlie Hebdo è qualcosa di così aberrante da... Oh, non lo so. Da farla quasi dimenticare, la civiltà. Perché restano solo le lacrime. E l'indignazione. Ecco perché je suis Charlie. A parte ciò... direi che, piuttosto che non esserci più "nessuno che difenda la parola per cui ti sei battuto", i proseliti si sono moltiplicati...

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  6. Mmm secondo me non è proprio così ma sono in parte d'accordo perchè è vero che non è umano comportarsi così per religione, si vede che l'evoluzione umana ha avuto il limite della religione, siamo ancorati al nostro passato più di quanto tendiamo al futuro, questo probabilmente vale più per i musulmani che per noi.....comunque c'è differenza tra satira e offesa...detto questo nessuno giustifica le azioni violente, che insieme alla paura, ancora una volta hanno vinto.

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