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venerdì 13 febbraio 2015

Avventura e ignoto


TRILLIUM
di Jeff Lemire
 
 
L'anno è il 3797, siamo nello spazio e l'Amnio è un virus senziente che si propaga nell'universo, seminando morti, adattandosi a circostanze, vaccini e ambienti, e contagiando qualsivoglia creatura vivente.

Nika è una ricercatrice che tenta di trovare una cura mediante un misterioso fiore (il trillium), ma quando lo ingerisce le sue percezioni cambiano ed entra in contatto con William, un esploratore inglese, un soldato del 1921, un sognatore, che a sua volta se ne è nutrito... Ma ciò è impossibile perchè la Terra è stata distrutta ormai da molto tempo e gli umani superstiti sono pochissimi...

Parecchie sono le tematiche che si intersecano in questo fumetto di Lemire: ecologia, rispetto per le altre specie e le altre razze, e per la diversità in generale (come in Sweet Tooth, esatto, con cui c'è anche un parallelismo in relazione al virus), mentre le due storie si intrecciano e si confondono, anche graficamente, scambiandosi ruoli e personaggi, giocando con le corrispondenze.

Non mancano azione e riflessioni, più o meno esplicite e frammiste al senso del sublime, e in più sottese alle domande esistenziali che da sempre ci angustiano. E poi, sì, c'è anche il sostrato fantascientifico, oltre a quello coloniale, entrambi sinonimi di avventura, di ignoto, di scoperta per antonomasia. Solo che qui l'esplorazione non riguarda tanto “l'esterno”, quanto “l'interno” di ognuno di noi, e, se vogliamo, il nostro significare, il nostro rapportarci al mondo, come individui, ma anche come civiltà.

Pure lo stile narrativo è particolare: testi e disegni fusi insieme, vignette al contrario, divise a metà, e poi, sì, i disegni tipici di Lemire, in cui i personaggi sembrano tutti pelleossa affamati. Espressivi, però, e perfettamente intonati alla trama.

L'umanità, naturalmente, è vista in modo negativo, con le sue meschine prepotenze, prevaricazioni e avidità, ma, specularmente, vi si contrappongono la solidarietà, la curiosità intellettuale, l'amicizia e lo spirito di sacrificio dei protagonisti, che, sebbene in minoranza, sono sufficienti a riscattarci.

Un bel fumetto.

Non il migliore di Lemire, ma comunque da leggere.

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