TRILLIUM
di Jeff Lemire
L'anno
è il 3797, siamo nello spazio e l'Amnio è un virus senziente che si
propaga nell'universo, seminando morti, adattandosi a circostanze,
vaccini e ambienti, e contagiando qualsivoglia creatura vivente.
Nika
è una ricercatrice che tenta di trovare una cura mediante un
misterioso fiore (il trillium), ma quando lo ingerisce le sue
percezioni cambiano ed entra in contatto con William, un esploratore
inglese, un soldato del 1921, un sognatore, che a sua volta se ne è
nutrito... Ma ciò è impossibile perchè la Terra è stata distrutta
ormai da molto tempo e gli umani superstiti sono pochissimi...
Parecchie
sono le tematiche che si intersecano in questo fumetto di Lemire:
ecologia, rispetto per le altre specie e le altre razze, e per la
diversità in generale (come in Sweet Tooth, esatto, con cui c'è
anche un parallelismo in relazione al virus), mentre le due storie si
intrecciano e si confondono, anche graficamente, scambiandosi ruoli e
personaggi, giocando con le corrispondenze.
Non
mancano azione e riflessioni, più o meno esplicite e frammiste al
senso del sublime, e in più sottese alle domande esistenziali che da
sempre ci angustiano. E poi, sì, c'è anche il sostrato
fantascientifico, oltre a quello coloniale, entrambi sinonimi di
avventura, di ignoto, di scoperta per antonomasia. Solo che qui
l'esplorazione non riguarda tanto “l'esterno”, quanto “l'interno”
di ognuno di noi, e, se vogliamo, il nostro significare, il nostro
rapportarci al mondo, come individui, ma anche come civiltà.
Pure
lo stile narrativo è particolare: testi e disegni fusi insieme,
vignette al contrario, divise a metà, e poi, sì, i disegni tipici
di Lemire, in cui i personaggi sembrano tutti pelleossa affamati.
Espressivi, però, e perfettamente intonati alla trama.
L'umanità,
naturalmente, è vista in modo negativo, con le sue meschine
prepotenze, prevaricazioni e avidità, ma, specularmente, vi si
contrappongono la solidarietà, la curiosità intellettuale,
l'amicizia e lo spirito di sacrificio dei protagonisti, che, sebbene
in minoranza, sono sufficienti a riscattarci.
Un
bel fumetto.
Non
il migliore di Lemire, ma comunque da leggere.
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