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lunedì 9 febbraio 2015

La dimensione di una fiaba


LA SIGNORA DEI FIUMI
di Philippa Gregory
 
 
Questo romanzo ha la dimensione di una fiaba, con il Re Addormentato e la Regina Lupa, sempre più affascinante e sempre più feroce... ma una fiaba raccontata con realismo, con teste decapitate e stomaci aperti, in cui le viscere hanno odore e non si limitano ad incutere spavento o a creare atmosfera... Ed ugualmente si tratta, come sempre quando si parla di Philippa Gregory, di una storia tutta al femminile, che denota sensibilità e passione, in cui il punto di vista è quello della protagonista di turno, una donna forte e determinata, benché, per una volta, non ossessionata dall'ambizione, ma protesa verso l'amore, l'amicizia e la lealtà...

Prequel della saga della Guerra dei Cugini (e quindi antecedente, soprattutto, de “La Regina della Rosa Bianca”) è incentrato sulla splendida figura di Jacquetta Woodville, donna bellissima, madre di Elisabetta, la futura moglie di Edoardo IV, Re d'Inghilterra, nonché amica e dama di compagnia di Margherita d'Angiò, principessa francese e Regina attuale... ma, soprattutto, discendente della stirpe di Melusina, e, come tale, dotata di poteri magici e preveggenza. Innamorata e decisa, nonostante la propensione magica, a divenire artefice del proprio destino.

Per chi, come me, ha seguito nelle sue letture l'ordine di pubblicazione si tratta di un personaggio già noto, conosciuto, appunto, in qualità di comprimaria della protagonista nel volume dedicato ad Elisabetta. Il principale motivo di interesse, quindi, almeno in principio, è scoprire “il prima”, conoscere nel dettaglio quei fatti cui nelle opere cronologicamente successive (Rosa Rossa e Rosa Bianca) viene solo fatto cenno. Nel complesso, tuttavia, si legge volentieri, e sin da subito la trama acquisisce caratteristiche proprie, dovute sia alla personalità della protagonista, sia al momento storico.

Straordinario il personaggio di Margherita D'Angiò, dinnanzi alla quale talvolta solidarizziamo, mentre altre non possiamo che inorridire, ma ci sono altre chicche sparse, ad esempio l'interpretazione di Giovanna D'Arco, nelle prime pagine, e poi di Eleonor Cobham, con il cane nero che la segue... e che non è reale, ma solo ciò che vede Jacquetta...

Trovano spazio, poi, l'amore, romantico, ma anche coniugale, e la passione, ma pure l'amicizia e il legame verso i figli... Ci sono guerre sanguinose – con qualche tocco grandguignolesco ogni tanto – e, naturalmente, la Storia Inglese...

Rispetto agli altri volumi della saga è più vario, più dinamico. Solo le prime pagine possono risultare poco incentivanti perché la personalità di Jacquetta non si è ancora formata del tutto.

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