Se ti è piaciuto il mio blog


web

lunedì 2 febbraio 2015

Remoto e dolce


Educazione Siberiana
di Nicolai Lilin
 
 
Un romanzo particolare, questo, fintamente autobiografico, che procede in prima persona viaggiando nel passato del protagonista, Kolima (Nicolai), ragazzo siberiano, talentuoso tatuatore, ed ex buon criminale, che ci racconta di sé, della sua infanzia, della sua adolescenza (fino ai diciott'anni circa), e delle sue pittoresche conoscenze... Buon criminale nel senso che i siberiani sono una grande famiglia e hanno un ferreo codice morale e ferree regole di vita: non scritte, ma molto complesse, stratificate, e dense di significato e tradizione, che prevedono come parlare, come pensare, e che spesso sono condivisibili e lodevoli (solidarietà, rispetto per i disabili – detti “voluti da Dio” – e per gli anziani), altre no, ma comunque affascinanti e sovente bizzarre (almeno per noi).

L'elemento più interessante del libro è costituito proprio da questo essere introdotti nella subcultura criminale della Transinistria (regione della ex URSS), nel mondo assurdo e a sé stante dei siberiani: non esattamente realistico, ma coerente e dal sapore forte, fatto di violenza, di brutalità, ma anche di sentimenti luminosi, pieni di grazia e di passione.
 
Nicolai Lilin, ritratto dal nostro vignettista
 
Lo stile dell'autore mi piace: dal sapore remoto e dolce, proprio degli amici dotati di capacità affabulatorie, che non sono dei professionisti, ma non si limitano nemmeno a precipitarci negli eventi: ci illustrano con pazienza tutte le loro implicazioni, permettendoci di cogliere le sfumature e, persino, di “divenire altro”, imparando un nuovo modo di ragionare e di essere.

La trama non è lineare, procede come ad episodi più o meno collegati, con gustose digressioni aneddotiche, esattamente come se Kolima fosse presente dinanzi a noi e si stesse confidando... E' tutto fluido, immediato. Alleggerito da qualche guizzo ironico. Una volta che sei dentro fatichi ad andartene, ma poi devi ritrovare il giusto umore per deciderti a tornare, perché alla lunga l'incedere sinuoso un pochino risulta stancante.

In fondo ad ogni capitolo un disegno (un tatuaggio) che non è solo un l'opera d'arte su pelle (con tutto che, in generale, a me i tatuaggi non garbano molto), ma una realtà multiforme, da interpretare...

Per il resto, beh, siamo al primo capitolo di una trilogia... e dunque presto, su questi schermi, il secondo tomo: “Caduta libera”!

Nessun commento:

Posta un commento