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mercoledì 25 febbraio 2015

Un Grande! Un Eroe!


GIACOMO LEOPARDI
 
(Leopardi ritratto dal nostro vignettista)
 
Questo post si è reso necessario per tutte le dolorose corbellerie e i pregiudizi che mi tocca sentire su questo meraviglioso poeta: che era un debole, una mezzacalzetta, un menagramo, un codardo, un solitario e altri deliri... Ma le avete mai lette le sue poesie, io dico? O vi siete limitati a studiare “Il sabato del villaggio” e “La quiete dopo la tempesta” in Terza Elementare?

Come insegnava la mia esimia Prof. di lettere del Liceo, su un autore si può dire quel che si vuole, a patto di avere un'impostazione critica, ossia di motivare le proprie affermazioni e partire dai suoi testi. Ebbene, Leopardi cantava: “erta la fronte, armato, E renitente al fato” (“Amore e Morte”). Insomma, è vero che denunciava i mali del mondo (del resto, chi può negare che ci siano?), ma non era il tipo da arrendersi! Al contrario, aveva un atteggiamento eroico, coraggioso, e non era certo facile, e non solo per via dei suoi numerosi problemi fisici, ma soprattutto per la sua sensibilità superiore (del resto Lisa Simpson ci insegna che la felicità è inversamente proporzionale all'intelligenza)!

Trascrivo gli appunti della Signora (la mia nobile Prof.):

La formazione del L. è Illuminista, ma viene sentita in chiave Romantica: la Ragione, per L. ha ragione, ma ciò che gli fa vedere è Male. Vanità, caducità, dolore.

Foscolo diceva: okay, muoio, ma posso vivere nella Poesia che mi restaura la realtà, nell'illusione. L. rifiuta l'illusione, la nega.

La sua è quindi una condotta onesta, dignitosa, e coraggiosa.

La sua Poesia evoca la bellezza, ma la consapevolezza razionale la nega. Anche nelle cose belle si cela il male.

L'illusione nasce a dispetto di questo, ed è intensa e assoluta, emerge a forza.

La visione di L. è coerente. E' vero che c'è un pessimismo di fondo, ma percorso da una volontà di lotta, una brama di non cedere, ma, al contrario, di denunciare il male!

Se Foscolo è coraggioso perché lo accetta, Leopardi è coraggioso perché lo rifiuta.”

E dunque, aggiungo, io, non è fico da morire?

Sì, lo è! Fico e titanico, e ti devasta con la sua magnificenza, con la sua consapevolezza e lucidità. Con il suo coraggio. E con la bellezza trionfante che tutto questo genera.

E non può essere certo tacciato di esser stato un solitario solo perché la stupida gente lo respingeva!

Leopardi era prima di tutto un Coraggioso. Un Grande! Un Eroe!
 
 
Insomma, mi rendo conto che non si può spiegare tutto in poche righe, ma ci sono fior di saggi sull'argomento (la mia esimia Prof. consigliava il Gioanola)... e se proprio vi sembrano troppo impegnativi, rileggetevi almeno “La Ginestra”! (Dagli appunti della Signora: “L. accetta l'illusione negandola. Afferma il suo pessimismo. Qui scompare la poetica del vago, ma resta la dimensione eroica!!!”)

2 commenti:

  1. Hai ragione, teso, grazie!
    P.S.
    Però il Gioanola è il Gionaola: era lui che diceva, mi pare, che noi siamo solo effimeri predicati dell'essere...
    P.P.S.
    Prossimamente un post su Gian(ma)...

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