GIACOMO
LEOPARDI
(Leopardi ritratto dal nostro vignettista)
Questo
post si è reso necessario per tutte le dolorose corbellerie e i
pregiudizi che mi tocca sentire su questo meraviglioso poeta: che era
un debole, una mezzacalzetta, un menagramo, un codardo, un solitario
e altri deliri... Ma le avete mai lette le sue poesie, io dico? O vi
siete limitati a studiare “Il sabato del villaggio” e “La
quiete dopo la tempesta” in Terza Elementare?
Come
insegnava la mia esimia Prof. di lettere del Liceo, su un autore si
può dire quel che si vuole, a patto di avere un'impostazione
critica, ossia di motivare le proprie affermazioni e partire dai suoi
testi. Ebbene, Leopardi cantava: “erta la fronte, armato, E
renitente al fato” (“Amore e Morte”). Insomma, è vero che
denunciava i mali del mondo (del resto, chi può negare che ci
siano?), ma non era il tipo da arrendersi! Al contrario, aveva un
atteggiamento eroico, coraggioso, e non era certo facile, e non solo
per via dei suoi numerosi problemi fisici, ma soprattutto per la sua
sensibilità superiore (del resto Lisa Simpson ci insegna che la
felicità è inversamente proporzionale all'intelligenza)!
Trascrivo
gli appunti della Signora (la mia nobile Prof.):
“La
formazione del L. è Illuminista, ma viene sentita in chiave
Romantica: la Ragione, per L. ha ragione, ma ciò che gli fa vedere è
Male. Vanità, caducità, dolore.
Foscolo
diceva: okay, muoio, ma posso vivere nella Poesia che mi restaura la
realtà, nell'illusione. L. rifiuta l'illusione, la nega.
La
sua è quindi una condotta onesta, dignitosa, e coraggiosa.
La
sua Poesia evoca la bellezza, ma la consapevolezza razionale la nega.
Anche nelle cose belle si cela il male.
L'illusione
nasce a dispetto di questo, ed è intensa e assoluta, emerge a forza.
La
visione di L. è coerente. E' vero che c'è un pessimismo di fondo,
ma percorso da una volontà di lotta, una brama di non cedere, ma, al
contrario, di denunciare il male!
Se
Foscolo è coraggioso perché lo accetta, Leopardi è coraggioso
perché lo rifiuta.”
E
dunque, aggiungo, io, non è fico da morire?
Sì,
lo è! Fico e titanico, e ti devasta con la sua magnificenza, con la
sua consapevolezza e lucidità. Con il suo coraggio. E con la
bellezza trionfante che tutto questo genera.
E
non può essere certo tacciato di esser stato un solitario solo
perché la stupida gente lo respingeva!
Leopardi
era prima di tutto un Coraggioso. Un Grande! Un Eroe!
Insomma,
mi rendo conto che non si può spiegare tutto in poche righe, ma ci
sono fior di saggi sull'argomento (la mia esimia Prof. consigliava il
Gioanola)... e se proprio vi sembrano troppo impegnativi, rileggetevi
almeno “La Ginestra”! (Dagli appunti della Signora: “L.
accetta l'illusione negandola. Afferma il suo pessimismo. Qui
scompare la poetica del vago, ma resta la dimensione eroica!!!”)
Il Gioanola e il Giacalone... ;)
RispondiEliminaHai ragione, teso, grazie!
RispondiEliminaP.S.
Però il Gioanola è il Gionaola: era lui che diceva, mi pare, che noi siamo solo effimeri predicati dell'essere...
P.P.S.
Prossimamente un post su Gian(ma)...