PACO
E'
il nostro coniglietto baby – ha compiuto due mesi ieri, è nero
come il carbone, e – come dice mon amour – è un po' maramaldo...
e maramaldeggia (l'altro giorno è stato colto in flagrante a fare
self service con i suoi stessi scarti dal sacchetto dell'umido,
anziché servirsi dalle sue ciotole con la verdura fresca, e, senza
vergogna, mi rosicchia le scarpe con me dentro)! E' un ariete nano e
quando è arrivato era così piccolo che dava l'impressione di
“inciamparsi nei suoi piedini” (di nuovo un'espressione del mio
diletto sposo)... Ha impiegato oltre una settimana per osare
avventurarsi fuori dei confini della gabbia (o anche solo per salire
sulla terrazza della stessa), ma adesso ha deciso che la cucina è
sua, e si è trovato un rifugio sotto il termosifone.
E'
curiosissimo, educato, giocherellone, e si diletta facendo buffe
danze o “fintando” attacchi. E' così scuro che se siamo in
penombra non si distingue il davanti dal dietro, ed è assolutamente
coccoloso e socievole, laddove Dado, invece, era più diffidente e
sospettoso (ma non con me)...
Se
dico “era” è perché, purtroppo, il nostro tesoro ci ha lasciati
lo scorso 9 dicembre.
Non
mi soffermo su questo, perché certe cose sono private... se lo
preciso è solo per via di una coincidenza bellissima: Paco è nato
esattamente lo stesso giorno!
Non
lo sapevamo quando lo abbiamo scelto, è stato un caso. Ma ora ci
sembra un caso splendidamente simbolico!
Unico
difetto, mi dicono tutti, il nome. Lo so, Paco può sembrare banale,
ma è adattissimo al cucciolo, corto e tenero, e si tenga conto che
comunque io e il MPM abbiamo dovuto patteggiare.
In
particolare, mon amour aveva posto il veto su nomi di demoni, dei,
creature mitologiche e sul primo nome che ha proposto lui come
“supercazzola”, ossia Jean Valjean (niente meno), che tuttavia
aveva entusiasmato me, e non solo per gli echi letterari...
Alla
fine, mentre contemplavamo le foto dell'allevamento (andate a vedere la pagina di Avatar's Cavie su Facebook e lasciate lì il vostro cuore... NdMPM), avevamo
concordato Athos, ma una volta preso il piccolo fra le braccia ci è
parso troppo imponente e abbiamo cambiato (a me piacevano Patù e
Ohibò, ma al Mio Perfido Marito no).
Mon
amour è dovuto andare da solo a prenderlo – da solo nel senso di
senza di me, perché, invero, era validamente scortato da due prodi
amici – ma mi ha riferito alcuni dettagli molto dolci.
Intanto,
che la signora dell'allevamento era davvero interessata al destino
del cucciolo e infatti ha posto parecchie domande per accertarsi che
finisse in buone mani e che fossimo in grado di occuparcene. Ci ha
fatto piacere, perché io e mon amour avevamo visitato un negozio,
appena la settimana prima, che ci era parso talmente agghiacciante da
indurci quasi ad adottare un cagnolino all'unico scopo di sottrarlo
al suo angosciante destino (abbiamo desistito per via del prezzo
esorbitante, mille euro circa, determinato, credo dal pedigree). La
sera la signora dell'allevamento ci ha contattato per sapere se Paco
si stava ambientando, se era felice.
E
poi, un particolare che mi ha riempito il cuore e mi ha indotto
immediatamente ad amare il nostro, non solo in quanto cucciolino
adorabile, ma in quanto lui: quando MPM è andato a prenderlo, Paco
se ne stava per conto suo, in un angoletto della gabbia, mentre i
suoi fratellini e la mamma se ne stavano vicinoappiccicati dall'altra
parte. Ho sempre amato i bastian contrario.
Paco,
ad ogni modo, lo amerebbe chiunque, amoroso com'è!
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