MELVILE
– La storia di Samuel Beauclair
di
Romain Renard
La
trama è incentrata su questo giovane scrittore in crisi creativa,
Samuel Beauclair, appunto, che si trasferisce nella vecchia casa del
padre (a sua volta un romanziere di successo) nella speranza di
ritrovare l'ispirazione...
Troverà
altro, invece.
E
lì per lì noi non ce la sentiremo di scusarlo, penseremo che è
stato sleale da principio, che sua moglie è incinta, che lui è un
irresponsabile, un inconcludente, anche se la sua vita coniugale non
sembra proprio lietissima e la vicenda che vive abbonda di tenerezza,
come ogni amore autentico quando sboccia...
Il
punto, tuttavia, è che le cose non stanno così come credevamo, e
anche se forse la storia non è la più originale del mondo, è
ugualmente emozionante, intensa, profonda, metaforica, dalla
semplicità complessa e dalle molteplici rifrazioni.
Ci
viene raccontata senza parole di troppo, con immagini stupende, dai
colori autunnali, vibranti, permeata da una malinconia dolorosa e
delicata, che percepisci, che ti attraversa, anche quando non sai
esattamente motivarla, e una coerenza micidiale, che cogli solo verso
la fine: il modo incredibile con cui ogni dettaglio si coniuga con il
resto, rendendolo logico, naturale, devastante, anche se sul momento
ti è parso la spia di qualcos'altro.
Una
trama radicata nel tessuto stesso del sentimento, che fa male, ma fa
crescere e al contempo lenisce, medica, conforta... ma prima devi
accettarlo e comprenderlo e guardarlo per come è davvero, senza
filtri.
Con
due shock, almeno, e due risoluzioni drammatiche, una delle quali ci
viene spiegata con un racconto...
E
le tematiche, dunque, sono soprattutto tre: affrontare la perdita,
superare il senso di colpa, e trovare se stessi, reagendo alla deriva
dell'essere, aldilà del destino che gli altri hanno pensato per noi.
A volte basta poco (che pure è molto): imparare a guardarsi attorno
e sapersi riconoscere e accettare. A volte per farlo bisogna recidere
i legami con il passato, arrivando ad ucciderlo per non vivere nella
sua ombra e in base alle sue – vero o supposte – aspettative...
Davvero
una storia superba, che sarebbe tale anche se non parlasse di nulla,
per la sua eccezionale forza estetica, ma che invece è pregevole
soprattutto per l'atmosfera e per i contenuti, i quali, a distanza di
una settimana, continuano ad agitartisi dentro con la loro pienezza
emotiva.
Altra
particolarità, abbastanza stuzzicante: la realtà aumentata. Pare
che tramite iPad e simili si possa accedere a contenuti speciali:
musiche, inediti, etc. L'idea è molto carina, ma non ho ancora
tentato l'esperimento. Lascerò passare un po' di tempo, per il
piacere di rivivere la trama in modo diverso una volta che avrò
terminato di assimilarla.
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