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venerdì 20 febbraio 2015

Una malinconia dolorosa e delicata


MELVILE – La storia di Samuel Beauclair

di Romain Renard
 
 
La trama è incentrata su questo giovane scrittore in crisi creativa, Samuel Beauclair, appunto, che si trasferisce nella vecchia casa del padre (a sua volta un romanziere di successo) nella speranza di ritrovare l'ispirazione...

Troverà altro, invece.

E lì per lì noi non ce la sentiremo di scusarlo, penseremo che è stato sleale da principio, che sua moglie è incinta, che lui è un irresponsabile, un inconcludente, anche se la sua vita coniugale non sembra proprio lietissima e la vicenda che vive abbonda di tenerezza, come ogni amore autentico quando sboccia...

Il punto, tuttavia, è che le cose non stanno così come credevamo, e anche se forse la storia non è la più originale del mondo, è ugualmente emozionante, intensa, profonda, metaforica, dalla semplicità complessa e dalle molteplici rifrazioni.

Ci viene raccontata senza parole di troppo, con immagini stupende, dai colori autunnali, vibranti, permeata da una malinconia dolorosa e delicata, che percepisci, che ti attraversa, anche quando non sai esattamente motivarla, e una coerenza micidiale, che cogli solo verso la fine: il modo incredibile con cui ogni dettaglio si coniuga con il resto, rendendolo logico, naturale, devastante, anche se sul momento ti è parso la spia di qualcos'altro.

Una trama radicata nel tessuto stesso del sentimento, che fa male, ma fa crescere e al contempo lenisce, medica, conforta... ma prima devi accettarlo e comprenderlo e guardarlo per come è davvero, senza filtri.

Con due shock, almeno, e due risoluzioni drammatiche, una delle quali ci viene spiegata con un racconto...

E le tematiche, dunque, sono soprattutto tre: affrontare la perdita, superare il senso di colpa, e trovare se stessi, reagendo alla deriva dell'essere, aldilà del destino che gli altri hanno pensato per noi. A volte basta poco (che pure è molto): imparare a guardarsi attorno e sapersi riconoscere e accettare. A volte per farlo bisogna recidere i legami con il passato, arrivando ad ucciderlo per non vivere nella sua ombra e in base alle sue – vero o supposte – aspettative...

Davvero una storia superba, che sarebbe tale anche se non parlasse di nulla, per la sua eccezionale forza estetica, ma che invece è pregevole soprattutto per l'atmosfera e per i contenuti, i quali, a distanza di una settimana, continuano ad agitartisi dentro con la loro pienezza emotiva.

Altra particolarità, abbastanza stuzzicante: la realtà aumentata. Pare che tramite iPad e simili si possa accedere a contenuti speciali: musiche, inediti, etc. L'idea è molto carina, ma non ho ancora tentato l'esperimento. Lascerò passare un po' di tempo, per il piacere di rivivere la trama in modo diverso una volta che avrò terminato di assimilarla.

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