MEMORIE
DI UNA MAÎTRESSE
AMERICANA
di Nell Kimball
...che
poi, sostanzialmente, è una prostituta, ma ciò non significa che
sia un libro sfacciatamente erotico. Il sesso compare, ma in secondo
piano, come “mestiere”... C'è una travagliata e romantica storia
d'amore, semmai, che tuttavia non ha un ruolo centrale, ma
soprattutto c'è la protagonista, una donna disincantata, vitale,
piena di buon senso, ma mai cinica. Anzi, il cinismo è una qualità
che, a differenza dello scetticismo, proprio non apprezza...
Seguiamo,
dunque, le peripezie di Nell e della sua vita, che, grazie alla sua
intraprendenza, è comunque destinata a migliorare, a differenza di
quella della maggior parte delle sue colleghe: non impiegherà
troppo, infatti, per metter su un “locale” tutto suo, anziché
limitarsi a fare la dipendente...
La
storia è interessante come testimonianza, non tanto storica, magari
(benché siamo tra la fine del 1800 e l'inizio del 900), quanto a
livello di costume (curiosa, ad esempio, la faccenda delle ascelle)
poiché ci porta a scoprire un mondo sconosciuto, variegato,
complesso, di cui di norma ci si limita a prendere atto, senza
approfondire e, soprattutto, senza capire davvero.
Peraltro,
l'opera ha anche notevoli pregi letterari, sfoggiando un vocabolario
colorito, ma non scurrile, semplicità e sagacia, un buon ritmo e
sensibilità, oltre a tocchi di documentarismo, consigli e
osservazioni pratiche.
A
conquistarci in via definitiva, però, è proprio Nell che ci
racconta di sé in prima persona, commentando e commentandosi con
ragionevolezza, sincerità, equilibrio e intelligenza... perché può
capitarle di tutto, può soffrire, amareggiarsi, ma non la
sorprenderete mai a piangersi addosso! Nell è una di quelle che
preferiscono rimboccarsi le maniche e, come si suol dire, accettare
le avversità con filosofia!
L'unico
rammarico, quindi, alla fine, è non averla conosciuta di persona...
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