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martedì 2 giugno 2015

Non amarlo è impossibile


CAVALLI SELVAGGI
di Cormac McCarthy
 
 
Come non amare Cormac McCarthy?

Per come ti fa assaporare la vita, la libertà e la polvere, in mezzo all'impotenza e all'ingiustizia, riempiendoti di aneliti e di paura, di senso morale e di forza, sapendo che le cose possono finire nel peggiore dei modi, ma chissà, forse non oggi...

Per come ti fa sentire sulla pelle la natura selvaggia dell'uomo e degli animali, l'inevitabilità del destino, del carattere (incluso il tuo), la bellezza e la violenza.

Per come ti induce ad accettare che non ci sono più speranze, che tutto è finito. Che non ti sei arreso, ma non è bastato, perché è così che funziona e impegnarsi e agire rettamente non basta.

Per come gli opposti divengono complementari, creando un frammento di mondo sfolgorante e completo, doloroso e stupendo, che ti abbaglia e ti lascia esausto, basito, ma non più cieco. Anche se forse la cecità era conforto.

Non amarlo è impossibile.

E qui, in “Cavalli selvaggi”, in particolare.

Per come tutto è lento e rapido insieme: le pagine scorrono a mille chilometri orari, i dialoghi sono secchi da asciugarti la gola – superflue persino le virgolette – e proprio quando ti pare non succeda niente, accade invece di tutto e qualcuno schiatta, o si ferisce o finisce in prigione...

E ti piace il protagonista, John Grady Cole, con la sua ineluttabilità, le regole che lui stesso si è imposto, il suo animo caritatevole, morale e pieno di luce, così magnificamente virile. E ti piace il suo amico, Lacey Rawlings, che è la voce della prudenza e della ragione, e per questo tendiamo a non ascoltarlo. Anche se... pure a noi fa pena Blevins, il tredicenne, ma alla fin fine vorremmo picchiarlo a sangue, o lasciarlo indietro.

E ci innamoriamo, pure.

Ma siamo in un romanzo di McCarthy, quindi sappiamo che non sarà un sentimento lieto (e quanto mi è piaciuto il personaggio della zia, con la sua storia amara).

Inutile tentare un riassunto, non avrebbe significato.

Mentre ogni riga del romanzo è densità e verità.

Il primo libro della Trilogia della Frontiera.

Un capolavoro.

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