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venerdì 26 giugno 2015

PRETTY DEADLY

PRETTY DEADLY
di Kelly Sue Deconnick, Emma Rios e Jordie Bellaire


Ci sono fumetti che vanno letti con lentezza, o si rischia di perdere qualcosa, che poi, ci si rende conto, non è una ma molte. E poi vanno riletti da capo, perché ora che tutte le carte sono in tavola si ha la possibilità di valutare altri aspetti: di assaporare a fondo l'atmosfera, di gustarsi con calma le proprie emozioni – perché, sì, sono un tripudio di contrasti –, e di apprezzare le sfumature ambigue e i differenti piani narrativi.
“Pretty Deadly” mi è piaciuto subito perché mi ha ricordato “Sandman” di Neil Gaiman, che è il mio fumetto preferito. Ma anche perché non è un miserabile clone, ma qualcosa di completamente diverso, e non tanto per l'ambientazione western, peraltro ricca di spunti, quanto per il modo di raccontare. Frammentario al cubo, frastagliato, con diverse trame che si intrecciano, ma al contempo “ampiamente concentrato”, nel senso che nello spazio di poche vignette accade di tutto. Come piace a me. E, poi, sì, molto femminile, sebbene non “da femmine”, impreziosito da dialoghi fulminanti e personaggi densi di fascino, dai disegni poetici ed estetizzanti, dalle sensazioni fiabesche, che urtano con la violenza di certe scene/situazioni. Dal dolore, dalla vita, dalla morte.
Potrei dire che parla di sua figlia, della figlia della morte, appunto, Ginny, ma più ancora di un'altra ragazzina, un po' narratrice di storie e un po' mendicante, Sissy, che veste con piume di avvoltoio e si accompagna ad un anziano cieco... Che la morte è un maschio, ma può avere emissari femminili, e che l'amore uccide e a volte è sbagliato, o non è amore... Oppure che la storia ci viene raccontata da un coniglietto malamente defunto e da una farfalla...
Potrei, ma non lo dirò, perché non è davvero importante. La trama, pur interessante ed evocativa, non sarebbe geniale se non fosse costruita proprio così: ad incastri e parentesi, con storie nelle storie...
Anche se, in realtà, è ben lontana dall'inconsistenza che sovente fa da pendant alla suggestione: è complessa e si fonda su tante idee, che però, non ci martellano con asfissianti spiegoni, piuttosto si scoprono a poco a poco, intrecciandosi l'un l'altra, portandosi appresso un ingombrante (e meraviglioso) bagaglio emotivo, lasciando tanto di inespresso, che dobbiamo colmare noi...
E dubbi, e riflessioni, e colpe da espiare, rapporti insospettati e dinamiche in movimento...

Un fumetto magico, che tra una vignetta e l'altra nasconde interi mondi.

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