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mercoledì 24 giugno 2015

Selvina e la lucertola

L'IMMEMORE - BRANO TAGLIATO N. 2

SELVINA E LA LUCERTOLA


Come promesso, ecco il secondo e ultimo brano tagliato anche dai “contenuti speciali”... In questo caso, però, rimuoverlo un poquito mi era dispiaciuto perché mi ero divertita molto a scriverlo... Però, mon amour e il Ragno mi avevano fatto notare che stonava con quello immediatamente successivo, di stampo drammatico (per chi ha letto “L'immemore”, mi riferisco all'episodio di Kelereux Danton, l'Esploratore di Aube-solitaire), creando un involontario effetto di “estraniamento grottesco”.
Per giunta, altro problema, Selvina è senza denti (sul momento me ne ero scordata), e comunque, secondo il MPM, una parentesi così “delirante” poteva andare al massimo per un post o un raccontino malato, non certo all'interno di un romanzillo... Così, il “ciao ciao” è stato inevitabile...
Ad ogni modo:


Anche questa sarà una giornata serena, all'insegna della quotidianità e del commercio... Così ho pensato la mattina, e ho sbagliato, di brutto, benché fino al tardo pomeriggio l'accadimento più emozionante fosse stato la lucertola caduta addosso ad Uskana. E forse, in un dì comune, avrei dato più rilievo alla faccenda, perché in un certo senso è stata paradigmatica, spassosa e tragica... ma a confronto di quel che è stato dopo... Comunque, la poveretta era terrorizzata... La lucertola, non Uskana... Oddio, entrambe, a dir la verità. Ma la lucertola ne aveva ben donde.
Doveva essere cascata dal ramo di un albero, noi avevamo già cominciato a sbaraccare e la gente stava scemando via... Uskana ha iniziato a dimenarsi e a strillare, sculettando come un'ossessa e assumendo pose grottesche, esagerate ed improbabili, in un susseguirsi di scatti e danze buffissime. I bambini ridevano a crepapelle, convinti che fosse un gioco. Erag era piegato in due e si teneva la pancia, Qetim era alle lacrime, e, lo ammetto, anche io ho sghignazzato un po', ma al contempo ero conscia del panico di Uskana.
«Ce l'ho nella schiena!», strepitava. «Aiutatemi! È sotto il vestito!».
Ho cercato di recuperare il minuscolo sauro, che in effetti era bloccato nel collo dell'abito, ma Selvina è stata più lesta e... mi ha sconvolta.
Non tanto per la sua rapidità, contando per giunta che è una donna anziana, quanto per la barbarie che ne è seguita, allegra e trionfante, a beneficio di Uskana, soprattutto, che si è quasi sentita male (come un terzo degli astanti) e verso cui Selvina si premura quotidianamente di riservare il suo sottile disprezzo.
L'unica esimente che posso invocare per l'anziana è che di recente ha dovuto dire addio al suo amante e forse è un po' nervosa.
Ebbene, ecco che è successo: la nonna ha afferrato la lucertola, e ha rimproverato la nuora per il suo scarso contegno e la ridicolaggine, ricordando che loro (loro chi?) li mangiavano i rettili all'epoca della sua giovinezza e non si spaventavano per ogni bazzecola.
Qualche curioso era rimasto ad assistere, e Uskana era già abbastanza imbarazzata da questo, oltre che oltraggiata dalla situazione in sé.
Selvina, allora, si è premurata di rendere tutto ancora più odioso, avvicinandole ripetutamente l'animaletto al viso, per stuzzicarla, e poi, finalmente stanca del giochino, in mezzo allo sgomento generale, ha scioccato il villaggio e me staccando la testa della lucertola con un morso, Sgnam!, e deglutendo ostentatamente con un lampo di malizia negli occhi.
Nessuno ha fatto in tempo a protestare.
Lì per lì, quando l'ho raccontato a Dasaret e Sazan (occupati, nel corso dell'azione, con un paio di visite a domicilio) non mi hanno creduta, ma c'erano un sacco di testimoni, e dopo che anche i bambini mi han dato manforte, hanno dovuto darmi credito!
È sprizzato il sangue, riempiendo la bocca della nonna, che rideva sguaiata e orgogliosa, schizzandosi la mano, mentre io ero in procinto di rigettare il pranzo. I bambini hanno cessato di ridere, ma non hanno pianto, erano come paralizzati, la folla si è parzialmente diradata, e chi è rimasto si è portato le mani alle labbra per contenere l'orrore.
Mi è spiaciuto per la lucertola, tra l'altro non sono troppo diffuse... Sgambettava ancora, muovendo la coda in modo convulso, a scatti, quando Selvina ha finito di papparsela, lappandosi le dita. Non si sarebbe mai comportata così verso Verore o Nertila, e neppure verso di me, ma, del resto, nessuna di noi avrebbero gridato: ci saremmo accontentate di sbottonarci il vestito e di darci una scrollatina.
Uskana è sbiancata e quasi svenuta. Sono dovuta andare a sostenerla per evitare che rovinasse a terra, mentre Marena correva da Nertila per avvisarla di mettere su un the.

Più tardi Adamat ha parlato con la madre, chiedendole perché mai si diverta a tormentare quella povera ragazza, che tra l'altro è sua moglie... La risposta di Selvina è stata stata un'alzata di spalle, seguita da un enigmatico: «Non lo so. Ma hai ragione tu: mi diverte!», evidenziato da una risata chioccia e sgraziata.

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