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mercoledì 3 giugno 2015

Non sai chi sarà colpito dalla pallottola

MAPS TO THE STARS
di David Cronemberg
(2014)


Magnifico.
Altamente poetico.
Spietato.
Cinico.
Rarefatto.
Un po' mitologico, come direbbe Agatha (Mia Wasikowska), e quando scopri perché rimani scioccato. E ammaliato. E pago.
La Mappa delle Stelle è quella delle Stelle di Hollywood, che tu conosci attraverso numerosi tasselli, storie che si intrecciano, che si sfiorano, e che alla fine sono una, che si sovrappongono a furia di squarci di orrore, desolazione e crudeltà, attraverso personaggi che sembrano vuoti e vacui, ma che in realtà nascondono mali sopiti, devianze mentali, segreti dal sapore edipico, ustioni di varia natura... e fantasmi, quanti fantasmi!
E punti il dito, perché devi puntarlo, è una satira, ed è grottesca e aberrante. Ma poi sfiori l'abisso e provi compassione e pietà, rabbia e... e senti il sapore dell'illusione, del mondo che ti sei costruito, che è tuo, e non sempre corrisponde a quello degli altri, ma non per questo è meno vero. O meno tragico.
Ed è incredibile come tutto qui sia superficiale, vano, triste... ed esiga conferme e sacrifici di sangue. Sangue vero, rosso e pulsante.
A volte vorresti quasi officiarli tu.
A volte, semplicemente, hai paura.
Perché non sai chi sarà colpito dalla pallottola.
All'inizio, magari, fatichi un poco a seguire: troppi nomi, troppe immagini sconnesse... Ma poi l'affresco si compone e ti porge una trama geniale, ben strutturata, ti accorgi, fatta di suggestioni, di attimi, ma anche di fardelli pesanti, di ingombri, di colpi di scena.
Un film pazzesco, cui non riesci a smettere di ripensare, che ti aggredisce anche a distanza di giorni, con la sua ferocia, ma altresì con il suo lirismo.

Sull'assenza che non desidera/ Sulla nuda solitudine/Sui sentieri della morte/Io scrivo il tuo nome.

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