UBIK
di Philip K. Dick
Un
imperdibile classico della fantascienza, dalla tipica trama alla
Dick: intelligente e complessa, letteralmente pluridimensionale, che
denota immaginazione senza limiti (neppure temporali), graffiante
ironia e metafisica visionarietà.
All'inizio,
forse, orientarsi non è semplicissimo: dobbiamo far nostre un sacco
di regole nuove, imparare un diverso sistema di pensiero, ma se
avremo un attimo di pazienza, saremo ampiamente ricompensati, pure a
livello “concettuale”, perché questo, a parte tutto, non è un
mero romanzo di intrattenimento, ma pura riflessione filosofica
applicata... E come tale provoca vertigini e ci fa sentire il respiro
dell'abisso dritto e gelido sul collo, sprofondandoci nei paradossi
dell'esistenza!
Ad
esempio, è possibile parlare con i defunti... E questi sono
senzienti, possono elargire consigli, mutare, quindi, in un certo
senso, già mettono in discussione le nostre certezze. E siamo ancora
nelle prime pagine...
Evito
un riassunto, perché comunque non riuscirei a rendere giustizia alla
trama: certe cose vanno vissute, anche quando ci portano... negli
anni 70, ammesso che siamo davvero lì! Ed è solo un altro esempio.
Si
badi, però: il romanzo non è una raccolta di speculazioni e teorie,
al contrario è fatto di azione, esplosioni, poteri psi... ossia
paranormali! Succede di tutto, il nostro cervello viene frullato e
rimescolato, e i colpi di scena si susseguono alla velocità della
luce!
E
non ho nemmeno menzionato Ubick, le cui interpretazioni si
sprecano... e pure le frequenti pubblicità ;).
La
domanda è chi è vivo e chi è morto?
Solo
che non è l'unica... e nemmeno la più importante.
E
dubito che ve la caverete con un 42 ;).
Ma cosa significa "ve la caverete con un 42"?
RispondiEliminaIl riferimento è a "Guida galattica per autostoppisti" di Douglas Adams... Non ti rivelo che cosa significa perché sarebbe uno spoiler tremendo (in rete troverai senz'altro la spiegazione, ma ti conviene scoprirlo da solo, leggendo il romanzo)... Saluti!
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