THE
LAST MAN ON EARTH
Di
solito il mondo finisce in tragedia, invece qui ci facciamo quattro
risate... O almeno dovremmo, se solo questa Serie Tv fosse
divertente. Ma non la è, ed è farlocco pure il titolo, visto che il
set è sempre più affollato (appena le idee cominciano a
scarseggiare – e accade presto – voilà, ecco una new entry che
rimescolerà le carte in tavola!).
Peccato,
perchè l'idea di base sarebbe davvero carina e ogni tanto qualche
colpo di genio c'è (si veda il prolificare di palle con la faccia –
e personalità – mutuate da “Castaway”, i momenti di dolorosa
solitudine, o il personaggio di Carol).
Tralasciamo
pure le varie incongruenze, a partire da dove diavolo sono finiti i
cadaveri, perché le autostrade sono libere e le strade pulite... è
una commedia, evitiamo tristezze, qualche licenza si può
concedere... Il fatto è che, tanto per cominciare, dimentichiamo
quasi subito che il mondo è finito per un'epidemia (epidemia di che?
Come?)... o, se è per questo, anche solo che “il mondo” è
finito.
Nulla
ci viene spiegato, ma soprattutto, se la premessa fosse stata “siamo
naufraghi su un villaggio vacanze deserto” non sarebbe cambiato
nulla, laddove invece avrebbero potuto esserci diversi sviluppi
gustosi, sia sotto il profilo della satira che dal punto di vista
della trama. Invece rien. Nada. Niet.
Per
giunta, non solo il protagonista (Will Forte) è un bifolco
sgradevole, puzzone e insopportabile, ma non è neppure credibile per
quanto sia idiota, egoista e imbecille.
Come
non è credibile Todd (Mel Rodriguez) per quanto sia pacioccone e
buono.
Melissa
(January Jones), poi, perennemente fredda, inespressiva e critica, è
noiosa a morte, tanto che ci si augura riesca a levarsi quel palo che
ha mezzo conficcato nel... ehm...
A
risollevare un po' gli animi però abbiamo Carol (Kristen Shaal), in
teoria l'ultima donna sulla Terra (sempre finché non arrivano le
altre). Fisicamente assomiglia ad un sanitario, per giunta è
logorrea distillata: pretende si rispettino gli stop, anche se non
c'è più nessuno, che non si parcheggi nei posti riservati ai
disabili, e, cosa peggiore di tutte, se trova un Monet ci dipinge un
(ridicolo) cane sopra...
Il
punto, però, è che il suo personaggio è stato “esasperato” nel
modo giusto, per cui, dopo qualche puntata di odio intenso, non
possiamo che cominciare ad amarla (specie considerando che la sua
interprete è piuttosto brava)... Ed è solo per lei che andiamo
avanti! Perché Carol qualche risatella ce la strappa e ci fa morire
dalla simpatia.
Anche
se... la “trama” stanca subito, il ritmo langue, e... Sembra
impossibile! Le singole puntate non durano tanto (mi pare ci
aggiriamo sui venti minuti) e alcune trovate sono prevedibili ma
carine (dopo che, pur di inzuppare il biscotto, ti sei sposato con
l'ultima donna della Terra, Carol, il sanitario, ecco che ti incontri
e ti scontri – un po' come Mirko con Licia, solo che non piove e
siete in auto – con la penultima, che è pure gnocca), eppure...
Eppure mi viene l'abbiocco! In effetti, credo che molto sia
determinato da un'allergia nei confronti del protagonista, ma al MPM,
a cui Phil Miller – il bifolco, appunto – non è così
antipatico, non piace lo stesso.
Come
è possibile che in giro ci siano tante recensioni positive?
Proprio
non me lo spiego.
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