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venerdì 19 giugno 2015

Un bifolco sgradevole e puzzone

THE LAST MAN ON EARTH


Di solito il mondo finisce in tragedia, invece qui ci facciamo quattro risate... O almeno dovremmo, se solo questa Serie Tv fosse divertente. Ma non la è, ed è farlocco pure il titolo, visto che il set è sempre più affollato (appena le idee cominciano a scarseggiare – e accade presto – voilà, ecco una new entry che rimescolerà le carte in tavola!).
Peccato, perchè l'idea di base sarebbe davvero carina e ogni tanto qualche colpo di genio c'è (si veda il prolificare di palle con la faccia – e personalità – mutuate da “Castaway”, i momenti di dolorosa solitudine, o il personaggio di Carol).
Tralasciamo pure le varie incongruenze, a partire da dove diavolo sono finiti i cadaveri, perché le autostrade sono libere e le strade pulite... è una commedia, evitiamo tristezze, qualche licenza si può concedere... Il fatto è che, tanto per cominciare, dimentichiamo quasi subito che il mondo è finito per un'epidemia (epidemia di che? Come?)... o, se è per questo, anche solo che “il mondo” è finito.
Nulla ci viene spiegato, ma soprattutto, se la premessa fosse stata “siamo naufraghi su un villaggio vacanze deserto” non sarebbe cambiato nulla, laddove invece avrebbero potuto esserci diversi sviluppi gustosi, sia sotto il profilo della satira che dal punto di vista della trama. Invece rien. Nada. Niet.
Per giunta, non solo il protagonista (Will Forte) è un bifolco sgradevole, puzzone e insopportabile, ma non è neppure credibile per quanto sia idiota, egoista e imbecille.
Come non è credibile Todd (Mel Rodriguez) per quanto sia pacioccone e buono.
Melissa (January Jones), poi, perennemente fredda, inespressiva e critica, è noiosa a morte, tanto che ci si augura riesca a levarsi quel palo che ha mezzo conficcato nel... ehm...
A risollevare un po' gli animi però abbiamo Carol (Kristen Shaal), in teoria l'ultima donna sulla Terra (sempre finché non arrivano le altre). Fisicamente assomiglia ad un sanitario, per giunta è logorrea distillata: pretende si rispettino gli stop, anche se non c'è più nessuno, che non si parcheggi nei posti riservati ai disabili, e, cosa peggiore di tutte, se trova un Monet ci dipinge un (ridicolo) cane sopra...
Il punto, però, è che il suo personaggio è stato “esasperato” nel modo giusto, per cui, dopo qualche puntata di odio intenso, non possiamo che cominciare ad amarla (specie considerando che la sua interprete è piuttosto brava)... Ed è solo per lei che andiamo avanti! Perché Carol qualche risatella ce la strappa e ci fa morire dalla simpatia.
Anche se... la “trama” stanca subito, il ritmo langue, e... Sembra impossibile! Le singole puntate non durano tanto (mi pare ci aggiriamo sui venti minuti) e alcune trovate sono prevedibili ma carine (dopo che, pur di inzuppare il biscotto, ti sei sposato con l'ultima donna della Terra, Carol, il sanitario, ecco che ti incontri e ti scontri – un po' come Mirko con Licia, solo che non piove e siete in auto – con la penultima, che è pure gnocca), eppure... Eppure mi viene l'abbiocco! In effetti, credo che molto sia determinato da un'allergia nei confronti del protagonista, ma al MPM, a cui Phil Miller – il bifolco, appunto – non è così antipatico, non piace lo stesso.
Come è possibile che in giro ci siano tante recensioni positive?

Proprio non me lo spiego.

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