SHELTERED
di Ed Brisson, Johnnie Christmas e Shari Chankamma
Un fumetto che mi ha presa da subito, questo, dal ritmo serrato e con colpi di scena niente male, ma soprattutto con una trama avvincente, che coinvolge, stupisce, brucia e raggela, ma che sottintende altresì riflessioni e quesiti etici.
Intanto
è originale il punto di partenza, che narra non dell'Apocalisse, non
delle sue conseguenze, ma di ciò che avviene prima... Non sappiamo
quanto prima, né se la catastrofe si verificherà sul serio, ma
diciamo che ci sono probabilità piuttosto alte, ed infatti è da un
po' che questa piccola comunità americana ha cominciato a
prepararsi...
Potrebbe
bastare, già così abbiamo uno spunto ricco di stimoli e possibili
sottotrame: tanti personaggi pronti ad affrontare una situazione
estrema, la curiosità di scoprire che cosa avverrà, e in che
modo...
Ma
le cose cambiano nel giro di poche pagine e non cessano di evolvere,
di peggiorare... In modo totalmente inatteso, però, perché i
ragazzini si ribellano, attuano una sorta di colpo di Stato. Hanno
paura (del resto sono vissuti nella paura, fino ad ora. E la paura a
volte diviene fobia, a volte paranoia), le scorte non basteranno per
tutti, l'imperativo è la sopravvivenza. Insomma che ammazzano tutti
gli adulti per ridurre le bocche da sfamare. A partire dai loro
genitori. Nella convinzione che comunque essi approverebbero.
Ma
non tutti sono d'accordo e non tutti erano al corrente. C'è chi ha
dei dubbi... E le cose peggioreranno ancora. Perché forse non è
solo la paura a determinare le scelte, forse c'è anche
qualcos'altro. Di più oscuro e strisciante. Che ambisce al potere.
E
in generale i nodi vengono al pettine piuttosto in fretta, innescando
nuovi processi, nuove conseguenze, senza tregua. Ma senza perdere mai
del tutto la speranza, o l'innocenza, forse, perchè il punto di
vista, nonostante la psicosi di base, non è ancora quello
dell'adulto, ma del ragazzino, con le sue ingenuità. Anzi, delle
ragazzine... Ancora incorrotte.
Certamente
vengono in mente “Children of the corn”, “The village” e “Il
Signore delle mosche”... Ma ci sono anche altri elementi (la
predetta Apocalisse) ad aggiungere brividi e problematiche, e per
giunta il registro è già suscettibile di cambiare alla fine del
primo volume!
Il
montaggio è veloce, i dialoghi efficaci, e i personaggi, seppur
caratterizzati con poche pennellate rapide, incisivi e
pluridimensionali.
Entusiasmante!
Nessun commento:
Posta un commento