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venerdì 5 giugno 2015

Senza tregua


SHELTERED
di Ed Brisson, Johnnie Christmas e Shari Chankamma
 

Un fumetto che mi ha presa da subito, questo, dal ritmo serrato e con colpi di scena niente male, ma soprattutto con una trama avvincente, che coinvolge, stupisce, brucia e raggela, ma che sottintende altresì riflessioni e quesiti etici.

Intanto è originale il punto di partenza, che narra non dell'Apocalisse, non delle sue conseguenze, ma di ciò che avviene prima... Non sappiamo quanto prima, né se la catastrofe si verificherà sul serio, ma diciamo che ci sono probabilità piuttosto alte, ed infatti è da un po' che questa piccola comunità americana ha cominciato a prepararsi...

Potrebbe bastare, già così abbiamo uno spunto ricco di stimoli e possibili sottotrame: tanti personaggi pronti ad affrontare una situazione estrema, la curiosità di scoprire che cosa avverrà, e in che modo...

Ma le cose cambiano nel giro di poche pagine e non cessano di evolvere, di peggiorare... In modo totalmente inatteso, però, perché i ragazzini si ribellano, attuano una sorta di colpo di Stato. Hanno paura (del resto sono vissuti nella paura, fino ad ora. E la paura a volte diviene fobia, a volte paranoia), le scorte non basteranno per tutti, l'imperativo è la sopravvivenza. Insomma che ammazzano tutti gli adulti per ridurre le bocche da sfamare. A partire dai loro genitori. Nella convinzione che comunque essi approverebbero.

Ma non tutti sono d'accordo e non tutti erano al corrente. C'è chi ha dei dubbi... E le cose peggioreranno ancora. Perché forse non è solo la paura a determinare le scelte, forse c'è anche qualcos'altro. Di più oscuro e strisciante. Che ambisce al potere.

E in generale i nodi vengono al pettine piuttosto in fretta, innescando nuovi processi, nuove conseguenze, senza tregua. Ma senza perdere mai del tutto la speranza, o l'innocenza, forse, perchè il punto di vista, nonostante la psicosi di base, non è ancora quello dell'adulto, ma del ragazzino, con le sue ingenuità. Anzi, delle ragazzine... Ancora incorrotte.

Certamente vengono in mente “Children of the corn”, “The village” e “Il Signore delle mosche”... Ma ci sono anche altri elementi (la predetta Apocalisse) ad aggiungere brividi e problematiche, e per giunta il registro è già suscettibile di cambiare alla fine del primo volume!

Il montaggio è veloce, i dialoghi efficaci, e i personaggi, seppur caratterizzati con poche pennellate rapide, incisivi e pluridimensionali.

Entusiasmante!

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