GHOST
STORY
di Peter Straub
Adoro
questo scrittore dall'insuperabile, terrorizzante, e raffinata
atmosfera, dalle trame ricche, a loro modo percorse da dolcezza e
umanità, e dai personaggi con cui è facile intessere un legame...
Straub è un vero maestro dell'horror, moderno ma classico insieme,
con uno stile fluente, da affabulatore, ma cadenzato, lento, pervaso
di sfumature e di lirismo, per quanto ciò sia insolito, dato il
genere di appartenenza...
“Ghost
Story” è forse il suo romanzo più bello (insieme “Il Talismano”
e “La casa del buio”, scritti a quattro mani con Stephen King),
più complesso, e persino più avvincente di “Julia”, forse per
via del più elevato numero di protagonisti, per la trama
stratificata.
Peter Straub nella vignetta del nostro disegnatore
Che
parli di fantasmi è abbastanza ovvio, quello che non è ovvio... è
tutto il resto, anche se l'idea è quella di omaggiare i temi
tradizionali del genere.
Pure
i fantasmi in oggetto sono abbastanza originali, creature defunte, ma
capaci di manifestarsi sotto varie forme, di uccidere e spaventare a
morte... e, naturalmente, assai pericolose.
I
più interessanti, però, sono i protagonisti (adorabili), ossia
cinque amici settantenni con l'abitudine di riunirsi per scambiarsi
storie del terrore... e che hanno un oscuro e terribile segreto che
li unisce e ancora li tormenta. E con cui dovranno presto fare i
conti (sì, fatte le debite modifiche la trama sembra quella di “It”,
ma, se non erro, “Ghost Story” è antecedente).
Ho
letto questo romanzo molto tempo fa, ricordo però che mi era
piaciuto tantissimo, e che mi aveva colpito soprattutto per il
climax: se King, in genere, mi appassiona ma non mi terrorizza,
Straub, invece, è riuscito in entrambi gli obiettivi, ed ha creato
una sorta di urlo, perenne, ghiacciato e sottile, che ti si insinua
prima nel cervello, poi nelle orecchie, senza arrestarsi mai, ed
esplodendo, nei momenti migliori, in veri e propri boati, fino a
provocarti autentica pelle d'oca. Perché sai che ad udirlo sei solo
tu.
La
tensione, dunque, è tutta emotiva, senza alcun bisogno di insistere
sugli “effetti speciali”. Ma è totale. E resa ancora più atroce
dalla tenerezza per i, pur attempati, protagonisti, per il loro
coraggio, per il loro sacrificio.
Che
saresti disposto ad accompagnare persino all'Inferno.
Ma
non è detto che tutto finisca male...
Non
ogni cosa.
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