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giovedì 9 luglio 2015

Una divoratrice morbosa di trame

CANNIBALI...


Non so perché.
Probabilmente è solo bisogno di catarsi per tutte le storture che vedo attorno a me, soprattutto a livello “statale”, e non alludo soltanto alla politica... E non alludo solo allo Stato.
La faccenda è cominciata con il trailer di “The Green Inferno”, il nuovo film di Eli Roth, il regista di “Cabin Fever” e di “Hostel”.
Ho visto entrambi al Cinema, e se il primo mi ha portato alla narcolessia, ho trovato il secondo disturbante, oltre che brutto (sebbene qualche chicca ci fosse). Quindi che mi importa del prossimo film di Roth?
E' che è un omaggio a “Cannibal Holocaust” di Ruggero Deodato, ed erano cent'anni che non usciva una pellicola sui cannibali...
Intendiamoci, pure “Cannibal Holocaust” mi aveva fatto schifo (oltre che annoiarmi).
Come a suo tempo mi avevano fatto schifo “Mangiati vivi!” di Umberto Lenzi, “Antropophagus” di Joe D'Amato, “Ultimo mondo cannibale”, sempre di Deodato, e pure il peculiare “Apocalypse domani” di Antonio Margheriti (per citarne qualcuno), sebbene adesso li ricordi appena (per fortuna) e li confonda fra loro...
“Cannibal Holocaust”, però, forse perchè visto ad adolescenza finita, mi aveva disgustato più di tutti gli altri... Dunque?
Dunque, non lo so.
Adoro il genere horror, ma mi piacciono più le pellicole d'atmosfera che quelle splatter, e prediligo fantasmi, streghe e demoni, a squallori plausibili o pseudo-plausibili, quali serial killer e cannibali... Tra tutti i filoni, poi, quello dei cannibali è da sempre il più vomitevole, peggiore perfino di quello zombesco...
Eppure la visione del trailer di “The Green Inferno” (che di per sé non è neppure niente di che) mi ha scatenato qualcosa e ultimamente sono divenuta una divoratrice morbosa di trame, notizie e curiosità sui film cannibalici... Possibilmente anni 70 od 80. Possibilmente prima di andare a dormire.
Non arrivo più alla perversione sufficiente per osare visionare una pellicola intera (proprio non ce la faccio, specie dopo aver saputo che le scene con gli animali – già fastidiose di per sè – spesso sono vere, senza contare che la contestualizzazione mi ucciderebbe...) e anche con i trailer ci vado piano, ma le trame (sovente percorse da un nemmeno troppo sottile erotismo) sono gustosamente in bilico tra l'umorismo involontario e la violenza priva di inibizioni: evirazioni, donne appese a dei ganci - per le poppe - e lasciate a dissanguarsi (“Cannibal Ferox” di Umberto Lenzi), feti strappati dal ventre materno (il già citato “Antropophagus”), supplizi vari e crudeltà gratuite... con una bella atmosfera malata, povera e vintage di contorno. Per tacere dei buoni vecchi impalamenti...
Queste robe mi urtano profondamente.
Sguazzarci è da malati.
Persino Wikipedia mette in guardia i lettori e invita a leggere le avvertenze.
Ma non riesco a farne a meno...
La mia mente ha bisogno di violenza virtuale nuda e cruda.
E... misericordia!

Adesso mi è pure venuta fame.

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