CANNIBALI...
Non
so perché.
Probabilmente
è solo bisogno di catarsi per tutte le storture che vedo attorno a
me, soprattutto a livello “statale”, e non alludo soltanto alla
politica... E non alludo solo allo Stato.
La
faccenda è cominciata con il trailer di “The Green Inferno”, il
nuovo film di Eli Roth, il regista di “Cabin Fever” e di
“Hostel”.
Ho
visto entrambi al Cinema, e se il primo mi ha portato alla
narcolessia, ho trovato il secondo disturbante, oltre che brutto
(sebbene qualche chicca ci fosse). Quindi che mi importa del prossimo
film di Roth?
E'
che è un omaggio a “Cannibal Holocaust” di Ruggero Deodato, ed
erano cent'anni che non usciva una pellicola sui cannibali...
Intendiamoci,
pure “Cannibal Holocaust” mi aveva fatto schifo (oltre che
annoiarmi).
Come
a suo tempo mi avevano fatto schifo “Mangiati vivi!” di Umberto
Lenzi, “Antropophagus” di Joe D'Amato, “Ultimo mondo
cannibale”, sempre di Deodato, e pure il peculiare “Apocalypse
domani” di Antonio Margheriti (per citarne qualcuno), sebbene
adesso li ricordi appena (per fortuna) e li confonda fra loro...
“Cannibal
Holocaust”, però, forse perchè visto ad adolescenza finita, mi
aveva disgustato più di tutti gli altri... Dunque?
Dunque,
non lo so.
Adoro
il genere horror, ma mi piacciono più le pellicole d'atmosfera che
quelle splatter, e prediligo fantasmi, streghe e demoni, a squallori
plausibili o pseudo-plausibili, quali serial killer e cannibali...
Tra tutti i filoni, poi, quello dei cannibali è da sempre il più
vomitevole, peggiore perfino di quello zombesco...
Eppure
la visione del trailer di “The Green Inferno” (che di per sé non
è neppure niente di che) mi ha scatenato qualcosa e ultimamente sono
divenuta una divoratrice morbosa di trame, notizie e curiosità sui
film cannibalici... Possibilmente anni 70 od 80. Possibilmente prima
di andare a dormire.
Non
arrivo più alla perversione sufficiente per osare visionare una
pellicola intera (proprio non ce la faccio, specie dopo aver saputo
che le scene con gli animali – già fastidiose di per sè –
spesso sono vere, senza contare che la contestualizzazione mi
ucciderebbe...) e anche con i trailer ci vado piano, ma le trame
(sovente percorse da un nemmeno troppo sottile erotismo) sono
gustosamente in bilico tra l'umorismo involontario e la violenza
priva di inibizioni: evirazioni, donne appese a dei ganci - per le
poppe - e lasciate a dissanguarsi (“Cannibal Ferox” di Umberto
Lenzi), feti strappati dal ventre materno (il già citato
“Antropophagus”), supplizi vari e crudeltà gratuite... con una
bella atmosfera malata, povera e vintage di contorno. Per tacere dei
buoni vecchi impalamenti...
Queste
robe mi urtano profondamente.
Sguazzarci
è da malati.
Persino
Wikipedia mette in guardia i lettori e invita a leggere le
avvertenze.
Ma
non riesco a farne a meno...
La
mia mente ha bisogno di violenza virtuale nuda e cruda.
E...
misericordia!
Adesso
mi è pure venuta fame.
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