INDIANA
JONES
Insieme
a Star Wars, la mia trilogia preferita (unico neo: il doppiatore di
Indy cambia sempre), e dico trilogia, anche se i film sono quattro,
perché l'ultimo (2008) quasi sarebbe da dimenticare, se confrontato
con i precedenti (se no, suvvia, non è certo malaccio)...
Ad
ogni modo, rimanendo sui primi tre, realizzati tra il 1981 e il 1989
e ambientati negli anni '30, non si può negare siano capolavori! Di
intrattenimento e avventura, innanzitutto, ma anche di ritmo, di
umorismo, di simpatia (alcune scene sono esilaranti) e pure di
alchimia, nel senso che i personaggi legano meravigliosamente fra
loro, rivelandosi complementari l'uno dell'altro, buoni e cattivi,
risultando così ancora più se stessi (specie le coppie Indy e suo
padre, Shorty e Willie, Henry Jones e Marcus).
Deliziosi
e gustosi, poi, i riferimenti storico-esoterici, la lotta contro i
Nazisti (o il Male, in generale), e quella che io chiamo la parentesi
del disgusto, che vede protagonisti, di volta in volta, serpenti (che
io adoro), insetti, e topi in quantitativi industriali (mentre nel IV
film abbiamo le formiche divoratrici di uomini)...
Pellicole
per famiglie come non se ne vedono più: che ti fanno impazzire dal
ridere, ti sorprendono, ti fanno inorridire e trattenere il respiro,
lanciare qualche urlo, ma soprattutto ti riempiono il cuore
riscattando la tua giornata, quale che sia.
Su
tutti, però, troneggia il nostro Indy: un Harrison Ford bello da
uccidersi, dall'immancabile sorriso canagliesco e la battuta sempre
pronta...
Un
po' più nel dettaglio:
I
Predatori dell'Arca Perduta: il
capostipite (l'unico senza il nome di Indy nel titolo, almeno fino alle ristampe in home video di un paio di anni fa), mitico fin
dall'incipit, magnificamente costruito, con l'elemento avventuroso
forse più preponderante rispetto ai successivi, e con maggiori
momenti drammatici... manca, infatti, una vera e propria spalla
comica. Il film, però, è perfetto, e la fine... wow, è da brivido!
Incluso il frustrante epilogo con l'Arca chiusa nel magazzino. Marion
Ravenwood (Karen Allen), poi – la ragazza di Indy meno
appariscente, ma più coraggiosa – ci affascina non poco (anche se
da piccola, viceversa, la trovavo antipatichella), mentre Sallah
(Alfred Molina)... Sallah è un grande!
Il
Tempio Maledetto:
di norma gli adulti lo considerano il meno Indy di tutti, ma è il
preferito dei bambini, perché è il più divertente. Un po' grazie a
Shorty, (Jonathan Ke Quan, il ragazzino che ritroveremo nel ruolo di
Data ne “I Goonies”), un po' perché non ci sono i Nazisti, e
anche se la faccenda risulta comunque pericolosa e tremenda (con i
bambini che vengono rapiti e sfruttati per soddisfare il culto della
dea Kalì e il sacerdote che strappa i cuori a mani nude), ci si può
sbizzarrire di più (indimenticabile, naturalmente, il banchetto a
base di scarafaggi, occhi e cervello di scimmia semi-freddo). Willie
(Kate Capshaw), inoltre, la ragazza di turno di Indy, è
irresistibile, e non solo perché è bellissima, ma perché sempre,
incredibilmente “inadatta” e lamentosa, fonte di sghignazzate
continue. Curiosità: sebbene successivo, è ambientato prima de “I
Predatori”
L'ultima
crociata,
in cui, wow, ritornano i Nazisti, Sallah e i riferimenti biblici, ma
soprattutto conosciamo il padre di Indy (un meraviglioso Sean
Connery, che fa davvero faville) e il nostro eroe a quindici anni
(interpretato dal rimpianto e stupendo River Phoenix), di cui
apprendiamo un po' di segreti (da dove viene il cappello, come si è
procurato la cicatrice sul mento, il motivo dell'avversione per i
serpenti...). Approdiamo in Italia, a Venezia, e per una volta
troviamo una donna intellettualmente pari al nostro archeologo
preferito... Che riserverà molti colpi di scena!
E
va be', già che ci siamo, e per mera completezza, diciamo qualcosa
del IV film,
Il Regno del Teschio di Cristallo:
la prima mezz'ora è perfetta, poi, gradualmente, ci si perde. Gli
anni sono passati (e dobbiamo fare i conti con alcune morti inattese,
probabilmente dovute ad esigenze di copione), ritroviamo Marion, e –
ahimè – conosciamo il figlio di Indy, Mutt (Shia LaBeouf), a dir
poco odioso. Se non altro, però, non assistiamo ad un repellente
“passaggio di testimone”, visto l'esito della scena col cappello,
sul finale...
Dispiace
altresì per il tema centrale, che francamente sa un po' di
“beep”ata. Alieni: bah! Avrei preferito qualcosa di più
plausibile.
Godibili,
però, gli ammiccamenti per i fans, la circostanza che, per equità,
questa volta il nemico sia il Kgb e, infine, ottima Cate Blanchett.
A
parte ciò, è stato annunciato il reboot...
Io
lo temo, come i greci quando portano i doni (nessun riferimento
all'attuale situazione europea, ma solo all'Eneide).
Incrociamo
le dita...
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