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venerdì 10 luglio 2015

...e smettiamo di farci domande

WAYWARD PINES


Non ci sono grilli a Wayward Pines... Ed infatti nei cespugli troviamo un registratore che ne riproduce il richiamo.
Non possiamo fuggire, la città è recintata.
Se il telefono squilla dobbiamo rispondere.
Non dobbiamo parlare del passato.
Il tempo scorre in modo diverso per tutti.
E poi ci sono le esecuzioni pubbliche...
L'inizio di questa serie Tv è fenomenale, un po' “Twin Peaks”, un po' “The prisoner”, un po' “Persone Sconosciute”... E persino un po' “The Village”, già che c'è lo zampino di Shyamalan... Claustrofobico e pieno di misteri, ti prende da subito, nonostante le numerose risonanze, ma anziché diluire scoperte ed eventi allo sfinimento, come avviene di solito (“Lost” docet), si va alla velocità della luce, e le rivelazioni ci avvicinano sempre di più alla verità...
Che ci viene esposta già a metà stagione, dopo appena cinque puntate, con un totale cambio di registro, di ruoli, di intenti!
Siamo così sconcertati che dubitiamo sia vero, anche perché lì per lì sembra troppo pazzesco pure per noi, e ci pare di intuire notevoli voragini narrative... Ma più andiamo avanti, più siamo convinti che le cose stiano sul serio come ci sono state illustrate (benché mentre scrivo io debba ancora vedere la settima puntata), ogni lacuna viene colmata, ogni dubbio risolto, e noi, a questo punto, ci arrendiamo: smettiamo di farci domande e restiamo lì, disposti a farci stregare...
Come andrà?
La verità è che molto dipende da dove andremo a parare: questa serie potrà essere una cocente delusione come una delizia... vedremo. Ma pare che derivi da una trilogia di romanzi (che mi procaccerò al più presto) e questo ci consente di ben sperare.
P.S.

In quanto al cast, non posso che segnalare Melissa Leo nei panni dell'Infermiera Pam. Non foss'altro perché risulta terrorizzante anche mentre sorride...

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