MATTATOIO
n. 5
di Kurt Vonnegut
Noto
anche come “La crociata dei bambini”... E già questo ci
suggerisce come sia, in realtà, un romanzo antimilitarista, memore,
per diretta esperienza dell'autore, del bombardamento avvenuto a
Dresda nel corso della Seconda Guerra Mondiale e di ciò che ne è
scaturito… Solo che l’elemento storico-autobiografico viene
mescolato a viaggi nel tempo e rapimenti alieni, ad un pianeta
extragalattico chiamato Tralfamadore e, ad un certo punto, compare
persino una pornostar!
Il
romanzo è davvero peculiare, interessante a livello concettuale,
narrativo e pure stilistico.
Procede
a flash, a cristallizzazioni di attimi, è frammentario e non sempre
facile da seguire, specie all’inizio, se non si conosce la chiave
di lettura… Ma per questo suggestivo e stimolante, efficacemente
antitetico (l’alternanza dei momenti belli a quelli tremendi), e
comunque geniale se si considera il messaggio sotteso, ossia: se tu
hai assistito al bombardamento di Dresda (ad esempio, ma, più in
generale, alla brutalità umana), il prima e dopo non esistono più.
Il trauma è così intenso che sei condannato a restare lì,
imprigionato in un eterno presente, perdendo ad un tempo passato e
futuro.
Il
tema, tuttavia, per quanto forte, è trattato senza piagnistei,
moralismi o melodrammi, con sensibilità, acume, ma altresì ironia
(e qualche risatina), attraverso le vie oblique, ma incisive, della
fantascienza.
Il
registro è tutto sommato semi-allegro, nel complesso quasi leggero,
ma non superficiale. Quale altro linguaggio, peraltro, potrebbe
essere utilizzato per accostarsi ad un fatto così enorme come la
guerra (con i suoi corollari), specie se la ferita è stata riportata
davvero sulla propria pelle e nei propri occhi?
La
verità è che l’opera è principalmente un percorso di
rielaborazione da parte dell’autore, che è stato reso necessario
dal suo bisogno di superare – o affrontare – il proprio vissuto.
Un
irrinunciabile classico della fantascienza (e della letteratura
tutta), che per essere davvero compreso, andrebbe letto almeno due
volte: una per la sorpresa, una per la consapevolezza.
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