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venerdì 26 febbraio 2016

La crociata dei bambini

MATTATOIO n. 5
di Kurt Vonnegut


Noto anche come “La crociata dei bambini”... E già questo ci suggerisce come sia, in realtà, un romanzo antimilitarista, memore, per diretta esperienza dell'autore, del bombardamento avvenuto a Dresda nel corso della Seconda Guerra Mondiale e di ciò che ne è scaturito… Solo che l’elemento storico-autobiografico viene mescolato a viaggi nel tempo e rapimenti alieni, ad un pianeta extragalattico chiamato Tralfamadore e, ad un certo punto, compare persino una pornostar!
Il romanzo è davvero peculiare, interessante a livello concettuale, narrativo e pure stilistico.
Procede a flash, a cristallizzazioni di attimi, è frammentario e non sempre facile da seguire, specie all’inizio, se non si conosce la chiave di lettura… Ma per questo suggestivo e stimolante, efficacemente antitetico (l’alternanza dei momenti belli a quelli tremendi), e comunque geniale se si considera il messaggio sotteso, ossia: se tu hai assistito al bombardamento di Dresda (ad esempio, ma, più in generale, alla brutalità umana), il prima e dopo non esistono più. Il trauma è così intenso che sei condannato a restare lì, imprigionato in un eterno presente, perdendo ad un tempo passato e futuro.
Il tema, tuttavia, per quanto forte, è trattato senza piagnistei, moralismi o melodrammi, con sensibilità, acume, ma altresì ironia (e qualche risatina), attraverso le vie oblique, ma incisive, della fantascienza.
Il registro è tutto sommato semi-allegro, nel complesso quasi leggero, ma non superficiale. Quale altro linguaggio, peraltro, potrebbe essere utilizzato per accostarsi ad un fatto così enorme come la guerra (con i suoi corollari), specie se la ferita è stata riportata davvero sulla propria pelle e nei propri occhi?
La verità è che l’opera è principalmente un percorso di rielaborazione da parte dell’autore, che è stato reso necessario dal suo bisogno di superare – o affrontare – il proprio vissuto.

Un irrinunciabile classico della fantascienza (e della letteratura tutta), che per essere davvero compreso, andrebbe letto almeno due volte: una per la sorpresa, una per la consapevolezza.

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