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lunedì 22 febbraio 2016

Una pellicola immortale

LADYHAWKE
di Richard Donner
(1985)


Chi della mia generazione non ha amato questo film? E' dolce, romantico, e pieno di passione, poesia, bellezza.
Okay, la cosa che ho preferito io è la colonna sonora (trascinante ed evocativa); la seconda è Rutger Hauer (Etienne Navarre), nella sua immensa, seriosa e sfuggente figaggine; la terza è Michelle Pfeiffer (Isabeau) – non mi interessa se è fimmina, è stupenda. Rare sono le donne di tale beltade e sempre un diletto per gli occhi–; e poi c'è qualche battuta carina...
Però il film è davvero un cult.
Uno di quelli che piace a tutti, che esalta, emoziona, e si guarda con la famiglia al completo, fino alla nausea, ogni volta come fosse la prima. Non è al livello di Indy o de “I Goonies”... (oppure sì, solo che quelli sono più vicini al mio modo di essere), però è una pellicola immortale!
La trama... Oh, beh, è una fiaba.
Semplice, lineare.
Non classica, magari... ma ormai sì.
Di per sé può non apparire granché.
1200 circa, Francia (Italia, nell'originale). I due piccioncini, Etienne Navarre e Isabeau, magnificamente assortiti, si amano, ma, a causa di una maledizione, lei di giorno si trasforma in falco, lui di notte diventa un lupo: eternamente insieme, eternamente divisi... Almeno finché il maleficio non viene spezzato... E guarda un po', complice un'eclisse, noi ci adopereremo per farlo.


Una sturiella d'amore, dunque, e io di norma sono allergica... Questa volta no.
Perché non stiamo parlando del solito, inconsistente, simil-amorazzo occasionale, ma di true love... chi se li sobbarcherebbe, infatti, tanti patimenti se non due anime gemelle?
Però non ci sono solo sofferenza e io-ti-bramo-ma-non-posso: Matthew Broderick (il Topo, neo amico e futuro aiutante dei due amanti, oltre che ladruncolo evaso) ci fa ridacchiare, ci sono discrete scene di lotta, molta epicità, la denuncia dell'ingiustizia, la religiosità distorta e fanatica, l'elaborazione del senso di colpa (si veda il personaggio di Imperius), e ancora di più l'amicizia che si instaura tra lo stesso Philippe il Topo e il prode, ma rigido Navarre...

E quindi non fatichiamo a perdonare qualche piccola pecca dovuta al tempo che passa, specie a livello di effetti speciali, ma ci lasciamo rapire, felici di sognare... E pronti a rifarlo daccapo, alla prima occasione...

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