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mercoledì 24 febbraio 2016

La potenza dell'amore

LA SUORA GIOVANE
di Giovanni Arpino


Vicenda curiosa, questa, in cui, nella cinerea Torino sul finire del 1950, Antonio, grigio ragioniere senza gioia (e già impegnato), si innamora di una suora, giovane, appunto, diciannovenne (lui è sui quaranta), che non ha (quasi) preso il velo per vocazione, ma per volere della madre... E, tu guarda, la fanciulla lo ricambia...
Che accadrà?
Intanto che Antonio comincia a vivere...
La trama è interessante, non solo per lo spunto peculiare, ma perché non è facile prevederne la prosecuzione. E non per via di stramberie o bislacchi colpi di scena, semplicemente perché le variabili sono potenzialmente infinite e la trama costruita in modo talmente autentico da poterle reggere tutte... E già io non mi sarei aspettata che Serena, la suorina, avrebbe corrisposto i sentimenti di Antonio...
Un romanzo (racconto, vista la concisione?) delicato, permeato di stupore, con tante cose dette e altrettante taciute, che si presenta in forma di diario e che quindi non ci regala una visione onnisciente della realtà, ma procede a suon di ipotesi e sottili tentennamenti, favorendo la suspense, l'attesa e l'immedesimazione, e permettendo all'autore di approfondire al meglio il carattere del protagonista.
Anche se... la vera protagonista è lei, la suorina, che conosciamo, in fondo, di riflesso, ma che è splendidamente delineata... E che, per giunta, non è, in ultimo, preda, ma cacciatrice. E, più che una vereconda giovane ingenua, una manipolatrice astuta, con uno scopo preciso da conseguire...
Ma non la giudichiamo male: ci piace, la fanciulla. Ha bei modi, per quanto contorti, e non è priva di purezza o di disarmanti fragilità.
Libro piacevole e significativo.

Da segnalare: la potenza dell'amore che rivoluziona tutto, e in particolare la coscienza di sé e le proprie prospettive, e, in secondo luogo, lo stile di Arpino, corposo, personale, ma snello e sintetico.

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