PIRAMIDE
DI PAURA
di Barry Levinson
(1985)
A
me di Sherlock Holmes non è mai importato nulla (benché abbia
trovato stupenda la Serie “Sherlock” con Benedict Cumberbatch e
Martin Freeman)... Ma non mi è mai importato nulla nemmeno dei
pirati, eppure “I Goonies” è uno dei miei film preferiti di
sempre!!!
E
così “Piramide di Paura”, alias “Young Sherlock Holmes”, che
inserisco nel medesimo filone di godimento e gioia imperitura!
Il
protagonista è quindi Sherlock sedicenne, insieme al fido Watson,
qui nel corso del loro primo “caso” insieme! Una sorta di prequel
apocrifo, dunque, ambientato ai tempi del College – 1870 –, che
mescola avventura, commedia e horror, un po' sulla scia di Indiana
Jones (e non per caso, visto che c'è dietro... ad esempio il buon
vecchio Spielberg...), con in più un pizzico di tragedia, dramma e
dolente romanticismo... frammisto all'incanto adolescenziale!
A
piacermi, tuttavia, è soprattutto lui, Sherlock, per la sua
intelligenza, per la sua logica, ma ancora di più per il suo
carattere apparentemente freddo, che in realtà cela passioni
incandescenti! E poi l'amicizia che si instaura tra lui, Watson ed
Elizabeth (la dolcissima protagonista femminile), quando tutto è
ancora puro e assoluto! Ed apprezzo la trama principale, con
commistioni egizie ed esoteriche, a base di omicidi, cerbottane,
tintinnii di campanelli e sacrifici umani, ma anche le piccole
scaramucce da ragazzini che avvengono a scuola e che mettono in
rilievo la fantastica personalità di Holmes...
E
poi ci sono i duelli con la spada, le sequenze oniriche... Può un
pollo spaventarti a morte? Siamo sempre in bilico tra orrore e
buffosità, tra verità e illusione, ma.. sì, evidentemente il pollo
può (anche se il top è la sequenza con i pasticcini di Watson, che
mi ha fatto sbellicare per circa le prime venticinque volte in cui ho
rivisto la pellicola)!
Il
MPM lo detesta: da bravo estimatore di Conan Doyle sostiene che
questo film sia una bestemmia... Ma io sono agnostica, e mi diverto
un mondo, mentre emozioni, risate e paura si alternano in un mix
perfetto che mi fa tornare bamboccina! E non solo... Trovo
meravigliose e strazianti anche le allusioni inventate parametrate
allo Sherlock canonico, che conferiscono, persino ex post, bellezza e
spessore al personaggio: in particolare la questione di Elizabeth,
del “non voglio rimanere solo”, combinate con la futura misoginia
di Holmes. Wow!
Classico
capolavoro anni 80 per famiglie, che magari ai tempi ti stupiva per
l'immaginazione e gli effetti speciali, ma che alla fine ti è
soprattutto rimasto nel cuore, cristallizzando per sempre un pezzetto
della tua infanzia!
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