IL
FIGLIO DEL CIMITERO
di Neil Gaiman
L’embrione
è dato da un racconto di Neil Gaiman che avevo già letto, in non so
più che antologia, su questo ragazzino, Nobody, che abita in un
cimitero… Dolcissimo e dark, un po’ alla Tim Burton, circondato
da brave persone, peculiari e… decedute.
Poi
il racconto è diventato un romanzo, un romanzo fatto di storie
indipendenti, ma che si richiamano l’un l’altra, occhieggiando a
“Il Libro della Giungla” di Kipling, con sempre lo stesso bambino
protagonista, scampato al massacro della sua famiglia, ogni volta un
poco più grande, con gli stessi fantasmatici personaggi di contorno…
Un
romanzo per ragazzini, certo, denso di immaginazione e stupore, ma
anche una bella avventura per grandi, con tocchi di poesia e
riflessioni filosofiche sulla morte e sulla vita (o sull’amicizia,
che avrà sviluppi diversi e più realistici di quelli che possiamo
aspettarci, o sul coraggio), con momenti di paura (quello con i
Ghoul, ma ancora di più con il ricettatore… e poi ci sono i
terribili Jack…), colpi di scena, sorrisi ironici, inquietudine, e
tanta magia… Che non è solo quella del Cimitero e delle creature
eccezionali che lo abitano (il misterioso Silas, prima di tutti, o la
piccola streghetta senza lapide), ma altresì quella connessa al
crescere e allo scoprire, se stessi e gli altri, attraverso nuove e
antiche prospettive, confrontandosi con i morti e con i vivi.
Non
posso dire che sia una tra le opere migliori di Neil Gaiman: è
carina, delicata, però a tratti faticavo ad andare avanti, forse
perché fuori target, o perché abbisogno di maggior continuity, o
perché tante cose le ho già sentite e non mi hanno sedotta…
Tuttavia questo è un romanzo colmo di grazia, di tenerezza, di
lirismo, che nasconde molte gemme sfavillanti, accenti originali,
oltre a quelli tipici del genere (fiaba macabra per ragazzi), e che
ha pure delle graziose illustrazioni.
Probabilmente
se avessi avuto l’età giusta lo avrei apprezzato di più, ma
comunque sono contenta di averlo letto.
Segnalazione:
La Nicola Pesce Editore ha pubblicato la bellissima versione a
fumetti “The Graveyard Book”, adattata da P. Craig Russell, che
vanta tavole dello stesso Russell, ma pure di Jill Thompson, Kevin
Nowlan, Tony Harris, Scott Hampton, David Lafuente, Galen Showman e
Stephen B. Scott, con stili diversi, ma in armonia fra loro, a
seconda del tono del racconto. Consigliatissimo!
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