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lunedì 11 aprile 2016

Un finale che sconvolge

MAZE RUNNER 3 – LA RIVELAZIONE
di James Dashner


Sicuramente il meno interessante fra i tre romanzi della saga (senza considerare il prequel che ancora non ho letto), sia sotto il profilo dell’evoluzione dei personaggi, sia dal punto di vista della trama, che dell’azione pura: si procede, infatti, in modo quasi didascalico, sovente arrancando, a scapito del pathos e dell’emozione, e pure dell’adrenalina, che, ahimè, scarseggia, laddove imperano gli spiegoni (peraltro a base di fuffa), accentuando i difetti stilistici dell’autore. Persino la morte di due dei protagonisti non mi ha scossa, infliggendomi appena una punta di remoto dispiacere… Né si ottengono tutte le risposte che si vorrebbero, subendo, anzi, nuovi ingarbugliamenti, a volte stancanti e, ormai, persino prevedibili.
Non si può vantare né la geniale originalità del primo tomo, né la curiosità comunque instillata dal secondo con i suoi approfondimenti psicologici...
Eppure il libro non è da disprezzare, soprattutto per via del finale, che in qualche modo lo riscatta e ti sconvolge.
Va bene, è scontato, ma al contempo doveva essere quello, anche per rendere coerenti i ripetuti cambi di direzione cui abbiamo assistito… Forse, in effetti, più che scontato, è semplicemente logico. Stupenda, tra l’altro, alla luce di esso, la continua inversione di ruoli tra Brenda e Teresa, che in ultimo ci lascerà agghiacciati, riempiendoci di rammarico e di malinconia.
Questo solo sentimento, abbondante di ramificazioni e parentesi etiche, vale da solo l’acquisto del volume, che trova così una sua ridefinizione, un suo valore esistenziale ed emozionale.
L’epilogo, inoltre, è valido, non solo come conclusione del terzo tomo, ma anche per l’intera saga, che, nel complesso, giudico interessante e soddisfacente.
Poco importa che l’opera, nel complesso, descriva una sorta di parabola discendente in quanto a ispirazione: la fine mette tutto a posto, e ci infonde il desiderio di leggere anche il prequel… Nella speranza, soprattutto, di conoscere qualcosa di più, perché non si può negare che, a livello distopico, questi romanzi siano stimolanti.

…Dunque, a presto con “La Mutazione”!

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