FLESH
AND BONE
Miniserie
televisiva in otto puntate, che io ho adorato e che il MPM ha patito
assai (la morbosità lo uccide e i corpi anoressici spogliati pure)…
Va
bene, il motivo principale per cui l’ho gradita è che mi piace
assistere ai balletti, ma non ci si aspettino solo fiori, tutù e
musica classica: se c’è una cosa che “Flesh and Bone”, alias
“Carne e Ossa”, insegna è che le unghie si staccano, i piedi si
rompono, che il mondo della danza è frequentato quasi esclusivamente
da vipere invidiose ansiose di pugnalarti alle spalle, che
competizione e ambizione sono tutto, e che se vuoi brillare non ti
basta il talento, ma devi scendere a compromessi e, se le circostanze
lo richiedono, saperti comportare, ossia venderti l’anima e il
corpo…
Eppure
non basta ancora, perché qui non ci facciamo davvero mancare niente:
dall’incesto in stile Lannister (ma più malato) alla sclerosi
multipla, con tanto di omicidio insensato, tratta delle bianche e
sognatore pazzo nel sottoscala (che, per inciso, scrive da Dio);
dall’insegnante/direttore artistico (un eccezionale Ben Daniels,)
egocentrico, isterico e involontariamente umoristico (se non ti
terrorizza), al mafioso russo amante dell’arte che gestisce un
locale di strip-tease…
Insomma,
non proprio una serie per signorine, ma un coacervo di drammaticità,
sudore e sangue dalle molteplici sfumature, per giunta ulteriormente
esasperato dalla laconica protagonista, Claire Robbins (Sarah Hay),
che, se per certi versi ci appare positiva, innocente e
incontaminata, per altri ha dei disturbi ai massimi livelli e un bel
passato difficile alle spalle. Oltre alla danza, il suo unico
conforto sono i libri, con cui va a dormire, letteralmente,
ammucchiati sopra di lei (fortuna che non sono tantissimi) e
l’autolesionismo (una tantum)… Ma non per questo è una ragazza
debole, o meglio, la è, ma è anche molto di più.
Nel
complesso l’opera è disturbante, crudele, ti mette dinnanzi al
prezzo della trascendenza, alla sua ineguagliabile ebrezza, e ti
canta la sua effimera sostanza, nonché l’atroce declino cui vai
incontro quando inevitabilmente la perdi (consapevolezza, oltretutto,
che ti ossessiona sin dalla tua ascesa, che tuttavia potrebbe non
iniziare mai)… E per gli stessi ambivalenti motivi è pregna di
fascino e bellezza, che non potranno lasciare indifferenti.
Disponibile
on demand su TimVision, ringrazio Claudia Piccola per avermela
consigliata!
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