LA
LETTRICE DI FIORI
di Elizabeth Loupas
Le
mie aspettative erano basse: ero convinta fosse una triste e
dilettantesca imitazione di Philippa Gregory… Invece, per quanto
sia un drammone storico che bazzica attorno a Maria Stuarda, con
tanto di suggestioni magico-romantiche in pieno stile Gregory,
Elizabeth Loupas con l’autrice de “L’altra donna del Re” ha
davvero poco da spartire, raggiungendo invece una sua propria ed
originale dimensione.
Intanto
la vera protagonista del suo romanzo non è una Regina realmente
esistita, ma un personaggio inventato, la determinata Rinette Leslie
di Granmuir, dedita alla floromanzia (ma senza esagerare), così come
frutto di fantasia sono la maggior parte dei coprotagonisti, rendendo
in tal modo la trama più avvincente e meno prevedibile, costellata
da continui colpi di scena ed eventi significativi…
Anche
lo stile è differente, pieno di profumi e colori, ma decisamente più
vivace rispetto alla Gregory, più irruento, incalzante,
particolareggiato, ma meno teso a rimarcare concetti e situazioni: le
scene scorrono rapide, con continui cliffhanger.
Le
vicende narrate sono avventurose, imprevedibili (omicidi, attentati,
esecuzioni, furti, violenze), e gli stessi fatti che fungono da
contorno non risultano troppo vincolanti, per giunta non sono nemmeno
inflazionati: della Stuarda, ad esempio, si vive la giovinezza e non
la prigionia e la morte, già affrontata da ogni prospettiva in film
e libri.
La
stessa descrizione della sovrana è affascinante: non la classica
figura di donna idealizzata e forte, quanto una capricciosa
fanciulletta lunatica e prepotente, con i suoi umori e le sue bizze,
pur capace di grande seduzione e amabilità.
Non
manca nemmeno la parentesi amorosa, ma è abbastanza dimessa e
altalenante nel suo sviluppo da non stancare e né risultare
irritante.
Anche
la protagonista ci piace. Va bene, Rinette è la tipica eroina che
alterna debolezza e determinazione, che cade e si risolleva di
continuo, però seguiamo volentieri le sue peripezie, partecipando
delle sue ansie e delle sue emozioni.
Una
lettura piacevole, femminile, avvolta in un’atmosfera incantata a
base di broccati e di feste, ma con qualche momento di brutalità,
dolore e intimismo.
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