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martedì 5 aprile 2016

Ipertrofico e cattivo

THE BOYS
di Garth Ennis e Darick Robertson


Eh, questo è un fumetto ipertrofico e cattivo… Di quelli pieni di parolacce e violenza, sadismo e robina politicamente scorretta, ma anche satira, denuncia sociale, intelligenza e godurioso spirito di contraddizione!
Ci sono i Supereroi, la versione rimaneggiata di Superman e Superamici, per capirsi, con i superpoteri e un bel po’ di benefits, solo che… il buon vecchio Ennis si diverte ad illustrarcene il lato oscuro. E con ciò non intendo solo i danni che creano involontariamente, per superficialità o colpa, a causa degli effetti collaterali dei loro superpoteri (magari ammazzando una persona)… No. Intendo che - non tutti, ma la maggior parte, pompati dalla propaganda e dalla pubblicità - sono in realtà veri e propri malvagi prevaricatori, squilibrati, egocentrici, drogati, stupratori e assassini, con alle spalle una potente Multinazionale, ancora più abbietta e delinquenziale. Olè!
E dunque chi ci salverà? Ma gli antieroi, che più sfigati non si può… Sfigati, ma dotati di coscienza, e anche atrocemente letali e spietati quando serve… Oltre che pieni di sfumature e, magari, pure loro, di più di una che dà sul nero, oltre che di un bel po’ di scheletri nell’armadio… tanto che quasi ci si domanda: ma se i Boys sono la cura, poi chi ci curerà dai Boys?
Insomma, abbiamo una feroce critica verso gli omini in calzamaglia (che poi è una scusa per criticare tutto il resto, dall’economia al potere, puntando il dito ovunque, ma dopo esserselo infilato scrupolosamente nel… ehm… per ribadire meglio il messaggio), ma anche una fantastica dose di divertimento, azione e sangue che sprizza, come nella migliore tradizione di Ennis!
Soprattutto i primi volumi sono da sollucchero, ma non si arriva mai a stancarsi, nemmeno quando la gioiosità cala in favore del dramma e la faccenda diviene più cupa, seria e strutturata. Senza contare che, più si procede, più ci affezioniamo ai personaggi, peraltro piuttosto notevoli… Tra tutti il meno affascinante è il protagonista, Hughie: simpatico, disperato q.b, ricco di empatia e sensibilità, ma che serve soprattutto a rappresentare il punto di vista dell’uomo buono e comune… il nostro. E che, come tale, trovo meno stimolante, per quanto ci serva per scatenare situazioni di delizia stellare… Tra i più stupendamente grotteschi, invece, spiccano Butcher, il leader dei Boys, e il Patriota, il cattivone, una sorta di alter ego rovesciato del povero Superman: senza limiti e senza requie (ma ci sono diversi gruppi qui, ricalcati su omonimi team Marvel e DC, che regalano emozioni)!
Ad un primo sguardo il classico fumettaccio ultraviolento, volgare e grottesco, solo più spassoso e meglio costruito… Ad un secondo: molto, molto, molto di più. Perché mette in discussione tutto, compreso se stesso, a suon di squarci brutali su quello che in apparenza è buono, bello, super e dorato. Che può essere un supereroe. Oppure una metafora.

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