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lunedì 18 aprile 2016

Inconsistenze e suggestioni

I GATTI DI RIGA
di Marco Nizzoli


Che cosa cela l’animo di un gatto? Può un micio avere un padrone? E una ragazza essere come un gatto? Ed è una colpa, questa? O la colpa è nostra? Che cos’è l’amore?
Più o meno il paradigma del fumetto è questo, solo che i quesiti non ci vengono posti in maniera esplicita, quanto piuttosto “declinati”… Seguiamo allora le vicissitudini sentimentali del protagonista, un ragazzo italiano, un disegnatore, che si trova a Riga, città che ama e che anche noi impariamo a conoscere, tra un fiocco di neve e una gita al parco… Qui il giovane si innamora di Inese, una bellissima flautista, che lo ricambia, dice, ma che intanto si sollazza con quanti le capitano a tiro, senza nemmeno darsi la pena di negare più di tanto…
Che fare? Si può davvero fare qualcosa?
I disegni sono magnifici, forse appena un poco convenzionali, ma morbidi, dettagliati, con i tratteggi a matita ben visibili, che ne accrescono la dolcezza e l’atmosfera… I dialoghi no, non hanno nulla di straordinario, sono anzi improntati alla banalità, ma vanno bene ugualmente, e forse conferiscono maggior veridicità alla trama…
Trama, però, che sembra fatta di inconsistenze, di suggestioni, più che di fatti. Fatti che quando ci sono si dimostrano inconcludenti, quasi scontati. Personaggi piatti (volutamente?), che non ci conquistano.
Però…
Però spesso la vita è così…
Però talvolta noi possiamo essere così…
Se ci accontentiamo del paradigma su cui questo volume si basa, e che sviluppa e percorre… allora possiamo lasciarci affascinare e soprattutto tentare di rispondere agli interrogativi che suscita.
Che magari sono poca cosa…

Ma più facilmente no.

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