L’ULTIMO
ETERNAUTA
di Francisco Solano López
Cominciamo
con il 1957, quando in Argentina è stata pubblicata una pietra
miliare del fumetto mondiale: “L’Eternauta”, di Héctor
Oesterheld e Francisco Solano López, da noi edito solo nel 1977.
Trattasi
di un fumetto di fantascienza sul tema dell’invasione aliena, che
si distingue da tutti gli altri per l’impronta umana, adulta e
realistica, e per essere ancora di più: una sorta di prefigurazione
critica e profetica della politica afferente la Dittatura militare
argentina… che, tra parentesi, annovererà tra i suoi desaparecidos
lo stesso Oesterheld, lo
sceneggiatore.
Un
capolavoro, insomma…
Con
momenti di riflessione, su di noi, come sugli extraterrestri, dal
sapore filosofico e antropologico. E come dimenticare quella
suggestiva e letale neve velenosa, potentissima a livello grafico,
con cui la storia ha inizio?
Ebbene,
“L’ultimo Eternauta” ne è – a distanza di molti decenni –
il seguito ufficiale, a cura del primo disegnatore, Francisco Solano
López, ora in veste di autore dei testi, e con Maiztegui, ai
pennelli.
In
tutto cinque volumi, di cui sono già usciti i primi due. Martita e
Ushuaia, che, per quanto mi riguarda, ho trovato più che
soddisfacenti.
E’
vero, ho letto “L’Eternauta” mille anni fa, e certo non ricordo
tutto. Ma l’impressione è che l’atmosfera si sia mantenuta la
stessa, fedele alla complessità dell’opera originaria. Ci vengono
fornite spiegazioni, per non farci procedere proprio allo sbando, e
si riprendono le fila della vecchia trama, ma al contempo ci vengono
forniti nuovi personaggi, nuovi spunti e prospettive, continuando ad
alternare le sequenze “filosofiche” a quelle d’azione. Ma anche
i riferimenti socio-politici sono in continuity: adesso, infatti,
affrontiamo, sempre a livello metaforico, il Dopo Dittatura ed
esaminiamo l’Argentina attuale, con i figli dei desaparecidos dati
in adozione ai complici dei militari/con la protagonista adottata da
uno degli Alieni…
A
questo punto la domanda è: ma allora chi era il padre di Martita?
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