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lunedì 23 gennaio 2017

Il seguito di una pietra miliare

L’ULTIMO ETERNAUTA
di Francisco Solano López


Cominciamo con il 1957, quando in Argentina è stata pubblicata una pietra miliare del fumetto mondiale: “L’Eternauta”, di Héctor Oesterheld e Francisco Solano López, da noi edito solo nel 1977.
Trattasi di un fumetto di fantascienza sul tema dell’invasione aliena, che si distingue da tutti gli altri per l’impronta umana, adulta e realistica, e per essere ancora di più: una sorta di prefigurazione critica e profetica della politica afferente la Dittatura militare argentina… che, tra parentesi, annovererà tra i suoi desaparecidos lo stesso Oesterheld, lo sceneggiatore.
Un capolavoro, insomma…
Con momenti di riflessione, su di noi, come sugli extraterrestri, dal sapore filosofico e antropologico. E come dimenticare quella suggestiva e letale neve velenosa, potentissima a livello grafico, con cui la storia ha inizio?
Ebbene, “L’ultimo Eternauta” ne è – a distanza di molti decenni – il seguito ufficiale, a cura del primo disegnatore, Francisco Solano López, ora in veste di autore dei testi, e con Maiztegui, ai pennelli.
In tutto cinque volumi, di cui sono già usciti i primi due. Martita e Ushuaia, che, per quanto mi riguarda, ho trovato più che soddisfacenti.
E’ vero, ho letto “L’Eternauta” mille anni fa, e certo non ricordo tutto. Ma l’impressione è che l’atmosfera si sia mantenuta la stessa, fedele alla complessità dell’opera originaria. Ci vengono fornite spiegazioni, per non farci procedere proprio allo sbando, e si riprendono le fila della vecchia trama, ma al contempo ci vengono forniti nuovi personaggi, nuovi spunti e prospettive, continuando ad alternare le sequenze “filosofiche” a quelle d’azione. Ma anche i riferimenti socio-politici sono in continuity: adesso, infatti, affrontiamo, sempre a livello metaforico, il Dopo Dittatura ed esaminiamo l’Argentina attuale, con i figli dei desaparecidos dati in adozione ai complici dei militari/con la protagonista adottata da uno degli Alieni…

A questo punto la domanda è: ma allora chi era il padre di Martita?

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