TRIGGER WARNING
di Neil Gaiman
Se ho impiegato così tanto prima di recensirlo è per che, ancora una volta, non mi ha entusiasmata.
Mi dispiace, adoro Neil Gaiman, e nel complesso molti racconti sono davvero carini… ma carini non è abbastanza per Neil, almeno per come ho imparato a conoscerlo io.
“Trigger Warning”, infatti, è un’antologia di storie brevi e brevissime, di matrice fantastica (nella sua accezione più ampia e favolosa) in cui, però, spesso le idee alla base (o talvolta i lorio sviluppi) non sono eccezionali, se pur di pregio, ma prevedibili e già inflazionati, e gli unici elementi di rilievo (certamente tutt’altro che trascurabili, al contrario, rivelatori della circostanza che siamo al cospetto di uno Scrittore con la maiuscola) sono l’atmosfera impeccabile e l’originale modo di narrare (addirittura, ad esempio, a mezzo di un questionario).
Come sempre non tutto il materiale è inedito in Italia, e ci sono alcune questioni relative alla traduzione davvero atroci (nella storia del Doctor Who si parla deLLA Tardis!!! Misericordia!!!!!!!!!!!!!!!!!! Viene voglia di correggere a penna).
Per il resto, una delle parti migliori, è senz’altro l’introduzione, con la spiegazione del titolo (di per sé azzeccatissimo e arguto) – e il cui sottotitolo è “leggere attentamente le avvertenze”, indi attenzione ; ) – e quella specifica per ciascun racconto, non solo perché lo impreziosisce creando contesti e retroscena, ma soprattutto in virtù di quel che Gaiman ci confida di sé, riqualificando le sue storie con nuovi chiaroscuri.
A questo proposito, mi sono piaciuti: “Le niente e in punto” (quella del Doctor Who, si diceva: stupenda, nonostante lo svarione), l’almanacco dei racconti (un divertissement strepitoso) e ho trovato commovente e dolcissimo l’omaggio a Ray Bradbury…
Da segnalare, inoltre, il graditissimo ritorno del nostro Shadow di “American Gods”, questa volta nel suggestivo “Cane Nero”.
Nessun commento:
Posta un commento