Se ti è piaciuto il mio blog


web

venerdì 13 gennaio 2017

Una trama magnetica

THE EXORCIST


Ho visto questa serie tv solo per via dell'insistenza di MPM, paventando la solita ripetizione di temi già raccontati nel romanzo e nel film di Friedkin, annacquati ed esasperati, ma mi sono dovuta ricredere.
Trattasi di un'opera dotata della sua originalità e dei suoi elementi innovativi (la setta, in particolare), che, con un ottimo e insospettabile coup de théâtre attorno a metà serie, si rivela essere un puntuale seguito apocrifo de “L'esorcista”.
Come l'epigono, più che terrorizzante, risulta disturbante in modo sottile quanto pervicace, affascina per la concezione del male e del bene, e in più sviluppa numerose sottotrame, separando efficacemente il concetto di Dio e di Fede da quello di Chiesa, puntando altresì su un'incisiva costruzione della trama, la quale, dal canto suo, appare magnetica sin dal primo episodio, grazie ad un astuto ribaltamento.
Vanta, inoltre un'ottima fotografia, un buon uso della colonna sonora (che evita di abusare di “Tubular Bells” di Mike Oldfield, sfruttandola una volta sola, ma in modo magistrale) e un cast di pregio, in cui spiccano il carismatico Padre Marcus (Ben Daniels) – di cui non possiamo non innamorarci – e Angela (niente meno che Geena Davies), laddove invece il belloccio Padre Tomas (Alfonso Herrera), che in principio ci parrà noioso e inutile, cresce e acquista spessore con il proseguire della vicenda.
Nonostante le premesse iniziali, persino Padre Bennett (Kurt Egyiawan), nelle prime puntate davvero antipatico, saprà conquistarci e presto temeremo per lui.
Molti colpi di scena, vomitate relativamente ridotte (anche se abbondano le camminate strane), alcune intuizioni vincenti (ad esempio, la faccenda del “dopo” e dei programmi tv).

Soltanto dieci episodi.

Nessun commento:

Posta un commento