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lunedì 26 giugno 2017

L'ineluttabilità della dannazione

TWIN PEAKS – FUOCO CAMMINA CON ME
di David Lynch
(1992)


Idealmente è il prequel della Serie Tv, e infatti l'ambientazione è antecedente ad essa, però è stato realizzato dopo la fine della seconda stagione per rispondere ad alcuni quesiti insoluti. Creandone altri...
In sostanza, va visto prima della terza stagione, ma non prima di tutto. Io ho commesso quest'errore quando ero al Liceo, decidendo di privilegiare l'elemento cronologico, e ne ho ricavato solo una gran confusione: troppe allusioni a cose, linguaggi, concetti che non potevo afferrare. In definitiva un gran mal di testa, seppur attrente ed evocativo. 
Se correttamente collocata, però, la pellicola risulta davvero interessante. Non è scevra di difetti (ad esempio, la recitazione di Sheryl Lee, che in televisione non stona più di tanto, ma che per i parametri cinematografici è atroce: con 'ste sue reazioni schizofreniche e improvvise, e ste smorfie di raccapriccio buttate lì), ma si perdona tutto volentieri. Anche perché, letteralmente, si viene risucchiati dagli ammiccamenti e dai misteri.
Quelli della Loggia Nera, quelli legati alle nuove enigmatiche presenze che la popolano, alla Garmonbozia, che finalmente ha un nome, ma anche al filone giallo, ancora vivido e fulgente, che brilla del riflesso di nuovi spunti e sparizioni, e di vecchie indagini e vecchi delitti, facendo, al contempo, luce su numerosi retroscena.  
Il pregio maggiore, oltre il piacere di ritrovare i personaggi già amati (e in particolare Laura ancora viva), sta nel cambio dell'angolazione, nell'incedere frammentario (“a puzzle”, potrei affermare) e nell'atmosfera. Che, in linea di massima, si permette di osare di più, ora che è svincolata dal piccolo schermo (più sesso, più orrore, più momenti torbidi). Certo, dispiace che nell'insieme risulti cupa, asfissiante, senza i contrasti cui ci ha abituati la Serie con i suoi frequenti mutamenti di registro e le sue gag comiche... Tuttavia è intonata con la consapevolezza del destino di Laura e di Cooper, che non possiamo dimenticare...  
Il film è pesante, magmatico, visionario, intricato. Ma è proprio in questo il suo fascino, che, per giunta, rispecchia le complessità dell'animo umano e dell'ineluttabilità della dannazione. Di Laura. Di suo padre. Di Bob. E forse della stessa Twin Peaks.

P.S.
Meraviglioso e straniante il cameo di David Bowie. 

P.P.S.
Perché “Fuoco cammina con me”? Per via di questo brano, citato dall'Uomo con un Braccio Solo:

"Nell'oscurità di un futuro passato, il mago desidera vedere. Un uomo canta una canzone tra questo mondo e l'altro. Fuoco cammina con me. Noi viviamo tra la gente, tu lo chiameresti un negozio conveniente. Noi ci viviamo sopra. Proprio così, come lo vedi tu. Il mio nome è Mike ed il suo... il suo è Bob".

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